L’attività cerebrale coinvolta in azioni come leggere e ricordare potrebbe essere la principale causa dell’elevato consumo energetico del nostro cervello. A dirlo, nuovi dati ottenuti da scansioni cerebrali condotte su 30 persone dai ricercatori del SURA, la Technische Universitat di Monaco. La ricerca completa è pubblicata su Science Advances.
Rispetto ad altri animali, il cervello umano ha un grande appetito energetico, consuma circa il 20% dell’energia del nostro corpo. Questa scoperta suggerisce che la nostra capacità di pensare potrebbe derivare più dall’espansione di specifiche reti cerebrali che solo dalle dimensioni del cervello. Solitamente, si pensa che la nostra capacità di pensare di più rispetto ad altri animali sia dovuta a un cervello più grande. Ma nuovi studi dimostrano che questa non è l’unica ragione.
Alcuni animali hanno cervelli più grandi dei nostri, ma questo non li rende più intelligenti. La chiave potrebbe essere l’attività di alcune sostanze chimiche nel cervello, come la dopamina e la serotonina, coinvolte nella regolazione delle nostre azioni e nel ricordo. Per esplorare questo aspetto, gli scienziati hanno analizzato i cervelli di 30 persone utilizzando scansioni particolari. Hanno scoperto che alcune parti del cervello, chiamate reti frontoparietali, che sono cresciute di più durante l’evoluzione umana, richiedono molta più energia rispetto ad altre parti coinvolte nei movimenti.
“La nostra ricerca suggerisce che la nostra abilità di pensare potrebbe derivare non solo dalle dimensioni del cervello, ma anche dallo sviluppo di alcune parti specifiche che utilizzano molta energia“, spiega Gabriel Castrillon, uno degli scienziati coinvolti nello studio. Questa scoperta ci aiuta a capire meglio come funziona il nostro cervello e perché siamo così bravi a pensare.