Spazio, il know-how italiano nella missione Ax-3: ecco gli esperimenti che verranno realizzati

La struttura innovativa della missione Ax-3 prevede, per la prima volta, la partecipazione dell'intero Sistema Paese
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L’Italia svolge un ruolo di primo piano nella missione Axiom 3 (Ax-3), la prima missione spaziale commerciale composta da un equipaggio interamente europeo e diretta verso la Stazione Spaziale Internazionale (ISS), con partenza prevista non prima di gennaio 2024 dalla Florida. Promossa dal Ministero della Difesa tramite l’Aeronautica Militare Italiana, la missione Ax-3 vedrà la partecipazione del Colonnello Walter Villadei nel ruolo di pilota della navicella Dragon di SpaceX. La struttura innovativa della missione prevede, per la prima volta, la partecipazione dell’intero Sistema Paese, con il coinvolgimento diretto, oltre che di istituzioni, accademie e centri di ricerca, anche di industrie e soggetti privati nazionali, provenienti da diversi settori, in una missione destinata a dare forma alla crescente economia spaziale, e nel quadro di una gestione delle Low Earth Orbit (LEO) da governativa ad un ruolo attivo dell’industria spaziale commerciale.

Tra le attività coordinate dall’Aeronautica Militare, la presenza di realtà industriali e di servizi non strettamente spaziali – Dallara, Mental Economy con il supporto di PwC Italia, GVM Assistance e Spacewear – dimostra le indiscutibili potenzialità per il Made in Italy in questo ambito. Durante le fasi preparatorie e nelle due settimane a bordo dell’ISS, queste realtà industriali saranno impegnate, in coordinamento con i centri di ricerca e le università coinvolte, in attività di sperimentazione, per la prima volta dallo spazio, volte alla comprensione della fisiologia umana sulla terra e in orbita. L’obiettivo condiviso è di contribuire a rafforzare la strategia italiana per lo Spazio e valorizzare e promuovere le competenze tecnologiche italiane per le attività commerciali in Low Earth Orbit (LEO).

Dallara

Dallara, azienda italiana costruttrice di automobili da competizione, ritiene che lo spazio oggi rappresenti un potente stimolo per lo sviluppo di soluzioni innovative e sottolinea la volontà di superare i limiti fino ad ora conosciuti. Attraverso l’introduzione di materiali avanzati, sviluppati in collaborazione con CNR, IRST e Spacewear, né valuterà le capacità schermanti da fornire una protezione aggiuntiva contro le radiazioni dure al di là dell’atmosfera terrestre. L’esperimento consisterà nell’irradiazione con raggi gamma materiali polimerici multistrato destinati allo sviluppo di equipaggiamenti delle prossime infrastrutture spaziali e delle future tute spaziali. Inoltre, lo studio di materiali alternativi per la modulazione del microambiente tissutale non solo potrà contribuire al futuro dell’esplorazione spaziale in termini di salute e performance degli astronauti, ma acquisirà sempre maggiore rilievo anche nel campo della ricerca traslazionale per lo sviluppo di nuove tecnologie di radioprotezione e terapia contro il cancro.

La nostra dedizione a questa missione – rimarca Andrea Pontremoli, Amministratore Delegato del Gruppo Dallara – è orientata verso l’esplorazione di nuovi orizzonti e il progresso nella comprensione e sviluppo di materiali avanzati, mirati a migliorare la salute e il comfort degli astronauti. I risultati di questo studio avranno un impatto significativo nello sviluppo di soluzioni tecnologiche innovative, proiettate non solo a dominare la microgravità, ma a ispirare il corso stesso delle imminenti missioni spaziali”.

Mental Economy

Mental Economy, start up specializzata in allenamento mentale supportata da PwC Italia, parteciperà alla missione spaziale Ax-3 con un progetto di ricerca volto a indagare gli effetti della microgravità sulle funzioni cognitive. L’obiettivo dell’esperimento è misurare gli effetti che il volo spaziale ha sulla Neural Efficiency – la capacità del cervello di generare il massimo rendimento con il minimo input, anche in situazioni di stress fisico e pressione psicologica. I dati raccolti dagli astronauti prima e dopo il volo, attraverso test specifici che monitorano parametri legati all’efficienza cerebrale, consentiranno ai ricercatori di capire come l’ambiente di microgravità può influenzare le funzioni cognitive.

Il nostro impegno in questa missione – spiega Riccardo Ceccarelli Founder di Mental Economy Srl – è diretto all’esplorazione di nuovi orizzonti e alla comprensione del funzionamento della mente umana in ambienti straordinari come lo spazio. I risultati di questo studio contribuiranno allo sviluppo di programmi di allenamento mentale e sistemi di monitoraggio specifici per l’ambiente di microgravità unico e per le future missioni spaziali”.

GVM Assistance

GVM Assistance, società del Gruppo GVM Care and Research, specializzata in servizi innovativi di sanità digitale, parteciperà alla missione Ax-3 sviluppando un protocollo avanzato di monitoraggio dello stato di salute degli astronauti prima e dopo la missione. La piattaforma di GVM Assistance sarà in futuro in grado di monitorare in tempo reale lo stato di salute degli astronauti, la loro situazione cardiovascolare nei sette giorni prima del lancio e nei sette giorni dopo il ritorno, ed effettuare video consulti in orbita in condizioni di microgravità. L’obiettivo dello studio è sviluppare soluzioni innovative in grado di facilitare l’adattamento del corpo umano al cosmo, promuovendo un modello innovativo di supporto alla gestione dello stato di salute dei viaggiatori spaziali.

Lo studio prevede le seguenti fasi – spiega Andrea Masina, Amministratore Delegato di GVM Assistance – un primo telemonitoraggio di bioparametri vitali mediante l’impiego di device medicali durante la settimana precedente la partenza, periodo in cui l’astronauta sarà in quarantena, ed il telemonitoraggio di bioparametri durante la settimana dopo il rientro, nella fase di recupero. Verranno così studiate le variazioni dei bioparametri in relazione ai ritmi circadiani, alle attività veicolari ed extraveicolari, alle condizioni di riposo, sonno, veglia, lavoro”.

Spacewear

Spacewear, startup italiana attiva nel campo della ricerca e dello sviluppo per il settore tessile e dell’abbigliamento aerospaziale, fornirà la nuova tuta interattiva SFS2, già evoluzione della SFS1, che verrà testata da un membro dell’equipaggio di Ax-3. SFS2 rileva i parametri medici dell’astronauta in massima sicurezza con alta precisione, ed è realizzata in oltre 200 pezzi con un tessuto leggerissimo di nuova generazione antimagnetico, ignifugo di massima classe, traspirante e termoregolatore. SFS2 è stata approvata dalla NASA ed è autorizzata ad essere utilizzata a bordo della ISS e a rilevare i dati medici. I dati raccolti saranno cruciali per le ricerche condotte dagli operatori che parteciperanno alle rilevazioni da terra.

“La missione Ax-3 – dichiara Corinna Sperandini, CEO di Spacewear – è per Spacewear un’altra fondamentale occasione di conferma, grazie anche alla collaborazione con l’Aeronautica Militare, del lavoro di ricerca e sviluppo svolto e già brillantemente testato in volo con la SFS1. Affrontare lo spazio con abbigliamento innovativo e wearable è per noi una sfida che proietta il Made in Italy oltre i confini della Terra, aprendo un nuovo “spazio” al sistema tessile abbigliamento con ricadute anche sul nostro Pianeta”.

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