La Stazione Spaziale Internazionale (ISS) compie 25 anni e, nonostante le tensioni internazionali, festeggia il suo compleanno all’insegna della collaborazione. È il risultato di un gioco di squadra al quale gli Stati Uniti e il Canada partecipano insieme a Russia, Europa e Giappone e nel quale ognuno è indispensabile a tutti gli altri nella gestione di questa gigantesca casa-laboratorio sospesa a circa 400 chilometri dalla superficie terrestre. Dall’energia alle riserve di acqua e ossigeno, infatti, ognuno dei partner della ISS gioca un ruolo fondamentale. La collaborazione permette anche di gestire gli oltre 200 esperimenti che attualmente sono condotti a bordo.
La collaborazione, “una delle più complesse mai intraprese a livello internazionale”, come la definisce la NASA, è stata fin dall’inizio il filo rosso di questa impresa. Il primo evento simbolico è stato, il 6 dicembre 1998, l’aggancio fra il modulo russo Zarya, che era stato lanciato il 20 novembre di quell’anno, e quello americano Unity, che era stato lanciato due giorni prima. Ad assemblare i due moduli erano stati i sei astronauti della missione dello Space Shuttle STS-88, al comando dell’americano Robert Cabana, oggi amministratore associato della NASA; dell’equipaggio faceva parte il russo Sergej Krikalëv, che in seguito è diventato capo del centro di addestramento dei cosmonauti.
Con Cabana, la NASA ha deciso di celebrare l’anniversario della Stazione Spaziale, in collegamento con i sette membri della missione Expedition 70 al comando di Andreas Mogensen, dell’Agenzia Spaziale Europea.
Astronauti ed esperimenti
Da quella missione del 1998, oltre 273 astronauti di 21 Paesi si sono alternati sulla ISS, contribuendo al suo assemblaggio e poi alla manutenzione, e contemporaneamente gestendo gli esperimenti, sempre più numerosi a mano a mano che nuovi laboratori venivano agganciati alla Stazione Spaziale. Si calcola che in 25 anni siano state più di 3.300 le attività scientifiche condotte a bordo e che a queste abbiano partecipato 108 Paesi.
Il ruolo dell’Italia
L’Italia ha un ruolo di primo piano, considerando che nel nostro Paese sono stati costruiti oltre la metà dei moduli che compongono la Stazione Spaziale Internazionale e che sono stati cinque gli astronauti italiani a volare sulla ISS, due quali con il ruolo di comandante. Sempre l’Italia, con l’ESA e la NASA, adesso è in prima fila anche per utilizzare questo avamposto nello spazio per le future missioni sulla Luna del programma Artemis.