La valanga che si è verificata sul Passo Giau, in Veneto, è purtroppo costata la vita allo scialpinista travolto, G.F., 66 anni, di Belluno. La valanga, per la quale erano stati attivati i soccorsi sotto una bufera di neve, è avvenuta sotto Cima Loschiesoi, nelle montagne sopra San Vito di Cadore (Belluno). Dalle prime informazioni date dal compagno che ha lanciato l’allarme, verso le ore 14.50, i due sciatori stavano percorrendo in discesa nella nebbia il percorso dell’andata, quando dall’alto è avvenuto il distacco, che ha investito entrambi. Il compagno ha perso gli sci ma è riuscito a rimanere in superficie, l’altro è stato invece sommerso e trascinato per un centinaio di metri.
Lo scialpinista ha iniziato a cercare l’amico con il dispositivo elettronico “Artva”, lo ha individuato sotto circa 120 centimetri di neve ed estratto, tentando da subito di rianimarlo.
Viste le pessime condizioni del tempo che hanno impedito l’intervento dell’elicottero del Suem di Pieve di Cadore (Belluno), si sono mosse con gli sci le squadre del Soccorso Alpino di San Vito di Cadore, Cortina, Alleghe-Val Fiorentina e il Soccorso Alpino della Guardia di Finanza di Cortina con un quad. I soccorritori, raggiunti i due sciatori in località Lavina Bianca in una pausa del maltempo, sono subentrati nelle manovre, ma inutilmente. La salma è stata caricata sul toboga e trasportata fino al Passo, per essere affidata al carro funebre. Il sopravvissuto è stato trasportato a valle in quad.