Clonazione riuscita: la Scimmia Rhesus vive da due anni ed è sana

Gli autori hanno sviluppato un metodo innovativo per fornire all'embrione clonato una placenta sana
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La clonazione di una scimmia rhesus in perfetta salute, che ha superato i due anni di vita, è stata recentemente documentata in un articolo pubblicato su Nature Communications. Questo risultato non solo segna un trionfo nella clonazione delle specie dei primati, ma getta anche nuova luce sui meccanismi sottostanti e può aprire la strada a miglioramenti nell’efficienza della clonazione riproduttiva.

La clonazione delle Scimmie Rhesus

Le cellule somatiche, presenti nel corpo, come ad esempio le cellule della pelle, contengono le informazioni genetiche su come un organismo è strutturato, ma fino a oggi, non erano in grado di dare vita a nuovi individui. La tecnologia del trasferimento nucleare delle cellule somatiche, precedentemente impiegata con successo nella clonazione di diverse specie di mammiferi, tra cui l’ormai celebre pecora “Dolly” e le scimmie cynomolgus, ha incontrato difficoltà notevoli nella clonazione di scimmie rhesus. La bassa efficienza della clonazione, associata a elevate percentuali di morte fetale e neonatale, ha rappresentato una sfida significativa per gli scienziati.

Analisi epigenetica e anomalie

Il team di ricerca guidato da Qiang Sun ha intrapreso un’analisi comparativa tra i dati epigenetici dei blastocisti di scimmie ottenuti mediante fecondazione in vitro (IVF) e quelli clonati tramite trasferimento nucleare di cellule somatiche. Questa analisi ha rivelato anomalie nel modo in cui le informazioni genetiche possono essere accessibili e lette dall’embrione clonato in sviluppo e dalla sua placenta. Ulteriori irregolarità sono state individuate nelle dimensioni e nella forma delle placente delle scimmie clonate, sviluppatesi all’interno delle madri surrogati.

Una soluzione innovativa

Per affrontare queste problematiche, gli autori hanno sviluppato un metodo innovativo per fornire all’embrione clonato una placenta sana. Questo approccio ha rappresentato una svolta cruciale, consentendo agli scienziati di ottenere con successo un esemplare maschio di scimmia rhesus in perfetta salute, che ha sorprendentemente superato i due anni di vita.

Nonostante il successo finora documentato riguardi un unico esemplare sano di scimmia rhesus, ottenuto attraverso questo nuovo metodo, le scoperte fanno ben sperare per il futuro della clonazione dei primati. Questo passo avanti non solo aggiunge una tassello importante alla nostra comprensione dei meccanismi della clonazione nelle specie simili agli umani, ma può anche costituire una promettente strategia per migliorare l’efficienza complessiva della clonazione riproduttiva.

Il contributo di Qiang Sun e del suo team, attraverso un’analisi dettagliata e l’implementazione di una soluzione innovativa, apre nuovi orizzonti nella ricerca sulla clonazione, sollecitando la comunità scientifica a esplorare ulteriormente le possibilità di applicazione di questa tecnica rivoluzionaria.

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