Conto alla rovescia per la “fine del mondo”, l’Orologio dell’Apocalisse svela quanto manca

L'Orologio dell'Apocalisse (Doomsday Clock) è un simbolo creato dal Bulletin of the Atomic Scientists
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L’Orologio dell’Apocalisse è un progetto che avverte il pubblico su quanto siamo vicini a distruggere il nostro mondo con tecnologie pericolose, di nostra creazione. È una metafora, un promemoria dei pericoli che dobbiamo affrontare se vogliamo sopravvivere sul pianeta. Ogni anno, l’orario dell’orologio, simbolico, viene impostato dal Science and Security Board del Bulletin of the Atomic Scientists, un gruppo di scienziati internazionali, esperti su rischio nucleare, cambiamento climatico, tecnologie dirompenti e biosicurezza: i minuti alla mezzanotte simboleggiano quanto siamo vicini alla catastrofe, al nostro stesso annientamento, alla “fine del mondo” metaforica.

In questo momento, l’Orologio è il più vicino che mai alla mezzanotte, a 90 secondi. Come verrà impostato quest’anno? L’annuncio avverrà il 23 gennaio alle 16 ora italiana e saranno presenti:

  • Bill Nye, educatore scientifico, ingegnere, comico, presentatore televisivo, inventore, relatore principale e autore di bestseller del New York Times;
  • Rachel Bronson, presidente e amministratore delegato del Bulletin;
  • Daniel Holz, professore all’Università di Chicago nei Dipartimenti di Fisica, Astronomia e Astrofisica, all’Istituto Enrico Fermi e al Kavli Institute for Cosmological Physics;
  • Herb Lin, ricercatore senior per le politiche e la sicurezza informatica presso il Center for International Security and Cooperation e l’Hank J. Holland Fellow in Cyber Policy and Security presso l’Hoover Institution, entrambi presso l’Università di Stanford;
  • Asha George, professionista della sicurezza sanitaria;
  • Alexander Glaser, professore associato presso la School of Public and International Affairs e presso il Department of Mechanical and Aerospace Engineering. Glaser co-dirige il Program on Science and Global Security di Princeton dal 2016;
  • Ambuj Sagar, vicedirettore (strategia e pianificazione) e professore di studi politici presso l’Indian Institute of Technology (IIT) di Delhi.

L’Orologio dell’Apocalisse e la “fine del mondo”

L’Orologio dell’Apocalisse è un simbolo creato dal Bulletin of the Atomic Scientists, un’organizzazione fondata nel 1945 da scienziati coinvolti nel Progetto Manhattan, che aveva lo scopo di sensibilizzare il pubblico sugli sviluppi nella sicurezza nucleare e sulla minaccia di guerra nucleare. L’orologio è stato introdotto nel 1947 sulla copertina della rivista del Bulletin of the Atomic Scientists, e la sua posizione rappresenta simbolicamente l’avvicinarsi dell’umanità a un’apocalisse nucleare.

L’Orologio dell’Apocalisse è regolato dal “Board of Directors” del Bulletin of the Atomic Scientists in collaborazione con un gruppo di scienziati e studiosi noto come “Science and Security Board”. La scelta di spostare o mantenere la lancetta dell’orologio viene presa in base a valutazioni della situazione mondiale riguardo a minacce come armi nucleari, cambiamenti climatici, sicurezza biologica e tecnologie emergenti pericolose.

La mezzanotte sull’Orologio dell’Apocalisse rappresenta simbolicamente il momento in cui si verificherebbe un disastro globale, la “fine del mondo“. Nel corso degli anni, la lancetta è stata spostata avanti e indietro in risposta a vari eventi internazionali. Ad esempio, durante la Guerra Fredda, l’orologio si è avvicinato alla mezzanotte a causa delle tensioni tra Stati Uniti e Unione Sovietica e dei test nucleari. Nel 1991, con la fine della Guerra Fredda e la firma del Trattato di Riduzione delle Armi Strategiche (START), l’orologio è stato spostato lontano dalla mezzanotte.

Negli ultimi anni, l’Orologio dell’Apocalisse è stato spesso spostato più vicino alla mezzanotte a causa delle preoccupazioni crescenti riguardo alle minacce globali, tra cui il cambiamento climatico, le tensioni geopolitiche e l’instabilità politica. È importante notare che la posizione delle lancette orologio è simbolica e non riflette una misurazione scientifica precisa, ma serve piuttosto come strumento per sensibilizzare l’opinione pubblica sulle questioni globali critiche.

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