Prevenzione antisismica del costruito: il 25 gennaio la Conferenza all’Accademia delle Scienze di Bologna

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Si terrà giovedì 25 gennaio a Bologna, presso l’Accademia delle Scienze, una interessante conferenza sulla prevenzione antisismica del costruito. Durante l’evento è previsto l’intervento dell’ing. Alessandro Martelli, tra i maggiori esperti di sistemi antisismici, sul tema “Protezione con moderne tecnologie di scuole ed ospedali, esistenti e di nuova costruzione“.

Di seguito un abstract dell’intervento:

La prevenzione sismica è finalizzata a garantire che le costruzioni (fra quelle civili, in particolare, gli edifici strategici, quali, soprattutto, le scuole e gli ospedali) siano in grado di resistere indenni e di restare pienamente operative almeno fino al massimo terremoto ritenuto possibile nella zona in cui esse si trovano. A tal fine, da decenni (dal 1975), abbiamo a disposizione, anche in Italia, moderne tecnologie antisismiche: sistemi d’isolamento sismico, di dissipazione d’energia ed altri. La loro istallazione permette di assicurare un’elevatissima protezione sismica a tutte le tipologie di strutture, sia di nuova costruzione che esistenti (soggette ad adeguamento sismico), come è dimostrato gli ormai numerosi esempi di ottimo comportamento delle strutture protette dai sistemi suddetti durante violenti terremoti, riscontrato in vari Paesi (inclusa l’Italia). Tale ottimo comportamento è stato riscontrato anche per alcuni ospedali isolati sismicamente.

Al contrario, sono numerose le strutture fondate convenzionalmente (incluse alcune scuole ed alcuni ospedali) che sono risultate  fortemente danneggiate o sono crollate durante violenti terremoti, in Italia ed altrove.

Ho provveduto al collaudo statico (e, in due casi, anche amministrativo), di 12 importanti edifici italiani protetti da moderni sistemi antisismici (incluse 4 scuole isolate sismicamente), di nuova costruzione od esistenti, adeguate sismicamente (in corso d’opera, da quando ciò è divenuto obbligatorio).

Ritengo che, purtroppo, in Italia, non siamo preparati ad evitare i disastrosi effetti del  prossimo, inevitabile, violento terremoto, quando (non se) esso si verificherà, da qualche parte del nostro Paese. Continuiamo a non fare la necessaria prevenzione sismica (dal 70% all’80% del nostro edificato civile resta sismicamente insicuro, così come lo era 10 anni fa). Circa l’uso che ora facciamo delle moderni sistemi antisismici (in particolare, di quelli d’isolamento), è vero che, in Italia, fummo tra i primi ad applicarli e che ora possiamo vantare un’industria manifatturiera del settore di prim’ordine, ma è pure vero che, ora, essa ormai applica i sistemi suddetti più all’estero che in Italia: ora noi procediamo assai a rilento, per quanto attiene a nuove applicazioni.

Pertanto, in gennaio di quest’anno, io ed altri esperti, su richiesta, inoltrammo alcune prime proposte di legge al Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti (MIT). Esse riguardano proprio la protezione sismica delle scuole e degli ospedali. Fra tali proposte vi sono quelle di rendere obbligatoria l’utilizzazione di moderni sistemi antisismici per le scuole e gli ospedali di nuova costruzione e di incentivare l’uso di tali sistemi per l’adeguamento gli edifici esistenti, quantomeno per le scuole e per gli ospedali. A tali proposte aggiungemmo alcune note anche per quanto attiene alle loro implicazioni di carattere economico e tecnico, sottolineando, anzitutto, che l’uso di sistemi come quelli d’isolamento sismico comporta costi aggiuntivi assai ridotti (se non nulli) e che, comunque, ciò che sarà speso per la sicurezza sismica lo si risparmierà in futuro, perché, oltre ad essere salvate vite umane, saranno anche evitate le spese enormi che sarebbero altrimenti necessarie per restaurare o ricostruire strutture danneggiate o distrutte dai prossimi, inevitabili, violenti terremoti italiani.

Purtroppo, statisticamente parlando, è troppo tempo (dai tempi del terremoto di Norcia del 30 ottobre 2016) che non si verifica un sisma violento, da qualche parte in Italia. Inoltre (nuovamente statisticamente parlando), è troppo, troppo tempo (dai tempi del terremoto di Messina e  Reggio Calabria del 28 dicembre 1908) che uno violentissimo non si verifica in Calabria e/o Sicilia. Ricordando non solo i ben 27 bambini morti in Italia a causa del crollo della scuola elementare Francesco Jovine di San Giuliano di Puglia durante il terremoto del Molise e della Puglia del 2002 (su 58 presenti), ma anche che furono 900 i ragazzi a morire in Cina, nel crollo di una scuola durante il terremoto di Wenchuan del 2008, occorre pretendere che (oltre ai nostri ospedali, che devono restare integri e pienamente operativi per potervi curare i molti feriti che un terremoto violento può causare), le nostre scuole siano sicure, in caso di terremoto, che non uccidano più i nostri ragazzi!

Questa relazione fornisce alcuni esempi di scuole ed ospedali fondati convenzionalmente che sono stati danneggiati fortemente da violenti terremoti, o sono crollati, cita le prime applicazioni delle moderne tecnologie antisismiche a tali tipologie di edifici (in Italia ed all’estero) ed illustra alcuni esempi di questi edifici che, grazie all’isolamento sismico, hanno superato indenni terremoti molto violenti.

Infine, l’articolo illustra le proposte da me ed altri esperti fatte al MIT in gennaio 2023, per la protezione sismica delle nostre scuole e dei nostri ospedali“.

Dr. Ing. Alessandro Martelli, Vicepresidente dell’«Expert Committee of the International Research Base on Seismic Mitigation and Isolation of Gansu Province» (Cina) – Già Direttore del Centro Recerche ENEA di Bologna, Docente di «Costruzioni in Zona Sismica» alla Facoltà di Architettura dell’Università degli Studi di Ferrara e Presidente delle Associazioni Scientifiche internazionali ASSIS ed ISSO e nazionale GLIS.

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