Robot che si autocorreggono: il progetto “Inverse” da 8 milioni di euro

"Inverse" è destinato a gettare le basi per una nuova era di robotica adattiva
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Grazie a un sostanzioso finanziamento europeo di otto milioni di euro, un gruppo di lavoro altamente qualificato presso l’Università di Trento è pronto a mettersi all’opera per progettare un rivoluzionario robot dotato di straordinarie capacità cognitive. Questa iniziativa ambiziosa, che si inserisce nel contesto del progetto europeo “Inverse“, è stata concepita e guidata con maestria da Matteo Saveriano, stimato ricercatore del Dipartimento di Ingegneria Industriale.

Il progetto “Inverse”

Il progetto “Inverse” si propone di affrontare una sfida cruciale nel campo del machine learning, ovvero la generazione di comportamenti sicuri e coerenti da parte dei dispositivi al di fuori del contesto dei dati di training acquisiti attraverso gli algoritmi di intelligenza artificiale. La necessità di sviluppare una piattaforma in grado di comprendere l’ambiente circostante e di adattare autonomamente i propri comportamenti a situazioni mutevoli si rivela particolarmente rilevante nei settori dell’industria automobilistica e meccanica pesante.

Applicazioni nel settore automobilistico e meccanico

Nel contesto dell’industria automobilistica, il sistema sarà sottoposto a test impegnativi, mirati all’assemblaggio, smontaggio e riciclaggio delle batterie dei veicoli elettrici. L’obiettivo è dotare il robot di una versatilità senza precedenti, consentendogli di affrontare compiti complessi in modo efficiente e autonomo.

Per quanto riguarda l’industria meccanica pesante, il progetto mira a promuovere un’interazione intelligente tra operatore, robot e carroponte automatizzato. Questo implica la creazione di un ambiente di lavoro armonico, in cui la sinergia tra esseri umani e macchine si traduce in un aumento significativo dell’efficienza e della sicurezza.

Il cuore pulsante di “Inverse”

La collaborazione tra i laboratori interdipartimentali di robotica Idra dell’Università di Trento e una rete internazionale di partner di grande spessore scientifico rappresenta il cuore pulsante di “Inverse”. Il consorzio Create dell’Università Federico II di Napoli, l’Università di Vienna, il Technical Research Centre of Finland, l’Agenzia Spaziale Tedesca, le Università di Mondragon in Spagna e di Bogazici in Turchia, insieme ai partner privati Centro Ricerche Fiat, KroneCrane Ag, Steinbeis Europa Zentrum e la Mtu Civitta Foundation, collaborano sinergicamente per portare a compimento questa visionaria iniziativa.

Il futuro si prospetta promettente, con il progetto “Inverse” destinato a gettare le basi per una nuova era di robotica intelligente e adattativa, rivoluzionando l’approccio alle sfide industriali e aprendo la strada a nuove frontiere di innovazione tecnologica.

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