Salta carico di GNL del Qatar diretto in Italia per le tensioni nel mar Rosso

L'Italia vede nuovamente a rischio la propria sicurezza degli approvvigionamenti energetici a causa delle tensioni nel mar Rosso
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Secondo Francesco Sassi (researcher in energy geopolitics and markets), l’Italia è il primo paese europeo a subire le conseguenze delle tensioni in corso nel Mar Rosso sulla propria sicurezza energetica. Un carico di GNL in arrivo dal Qatar al terminal Adriatic LNG, il più grande in Italia, è stato infatti cancellato nelle scorse ore. La spedizione di GNL destinata al terminal adriatico e prevista per fine gennaio/inizio febbraio è stata annullata. La notizia non proviene da fonti del Qatar, ma da Edison, secondo Sassi. La società ha firmato con Qatargas un importante contratto di importazione della durata di 25 anni per 6,5 miliardi di metri cubi di GNL da trasportare al terminal.

Il terminal Adriatic LNG è una delle più grandi infrastrutture per l’importazione di GNL nel Mar Mediterraneo. Il terminale è una joint venture tra l’americana ExxonMobil (70%) Qatar Energy (22%) e l’italiana Snam (7,3%). Qualche mese fa si era diffusa la voce che ExxonMobil fosse alla ricerca di acquirenti per le azioni di sua proprietà, secondo quanto afferma Francesco Sassi.

Dopo la riduzione delle forniture di gas russo, la capacità di Adriatic LNG è stata portata a 9 miliardi di metri cubi all’anno per garantire ulteriori carichi di GNL. L’Italia era tra i maggiori importatori di gas russo in Europa e dal 2022 è alla ricerca di fonti alternative di gas.

Mentre l’Algeria è diventato il principale fornitore di gas all’Italia attraverso il gasdotto Transmed, il Qatar è oggi il più importante fornitore di GNL all’Italia con un numero di spedizioni superiore a quello degli Stati Uniti, un caso unico tra i maggiori importatori di GNL dell’UE.

L’Italia è sempre più dipendente dalle importazioni di GNL dopo la strategia di diversificazione dal gas russo adottata dal governo Draghi con il ministro Cingolani nel corso del 2022 e poi proseguita dall’attuale governo di Giorgia Meloni, che intende portare questa quota di GNL al 50% di tutte le importazioni di gas entro il 2030 investendo in nuovi terminali su larga scala. Questo fa il paio con la strategia di trasformare l’Italia in un hub energetico al centro del Mediterraneo e in una cerniera energetica tra l’Europa e l’Africa, assicurando le forniture di gas dal Sud globale e dal Medio Oriente per il consumo interno e per altri paesi dell’UE come la Germania.

Eni, insieme a molti altri operatori europei come TotalEnergies e Shell, ha recentemente firmato con QatarEnergy contratti di GNL a lungo termine oltre il 2050. Il Qatar commercializza forniture di GNL provenienti dal colossale progetto North Field Expansion che, entro il 2027, mira ad aumentare le esportazioni del 60%.

Nuove spedizioni contrattuali verso clienti europei, tra cui l’Italia, dovrebbero iniziare a partire dal 2026. Tuttavia la situazione nel Mar Rosso minaccia le rotte del GNL dal Medio Oriente al Mar Mediterraneo. Il dirottamento delle spedizioni del Qatar verso il Capo di Buona Speranza e poi Gibilterra rende antieconomiche le esportazioni di GNL verso l’Europa. Senza Suez, i mercati asiatici come Cina, India e Vietnam sono molto più vicini.

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