Estrema siccità e forti venti, El Niño aggrava la stagione degli incendi in Nuova Caledonia

Da giugno sono stati distrutti circa 23mila ettari di vegetazione
MeteoWeb

Colpita da un’eccezionale siccità e forti venti, la stagione degli incendi sta causando gravi conseguenze in Nuova Caledonia. Nel corso del 2023, il numero di roghi ha raggiunto livelli record, aggravato da una carenza critica di vigili del fuoco professionisti nell’arcipelago del Pacifico. L’attuale fine d’anno è testimone della più intensa aridità registrata in questa regione, come sottolinea il climatologo Thomas Abinun di MétéoFrance. Novembre e dicembre del 1960 sono stati identificati come i mesi più secchi mai registrati dall’inizio delle osservazioni meteorologiche. Questa condizione estrema è attribuita direttamente al fenomeno El Niño, responsabile della persistente siccità e dei venti impetuosi nell’arcipelago. Abinun avverte che le proiezioni indicano la prosecuzione di El Niño nei prossimi mesi, con segnali preoccupanti di siccità attesi a febbraio e marzo, tradizionalmente periodi di ritorno delle piogge. Questo scenario potrebbe peggiorare ulteriormente l’allarmante proliferazione degli incendi.

Dai dati del Dipartimento di sicurezza civile e gestione dei rischi della Nuova Caledonia (DSCGR), si apprende che da giugno sono stati distrutti circa 23mila ettari di vegetazione. Pur rappresentando un numero inferiore rispetto al 2019, anno record con 37mila ettari bruciati, il 2023 ha registrato un aumento del 30% negli incendi (1.620), molti dei quali sono stati causati dall’azione umana. Anne Lataste, responsabile della comunicazione scientifica dell’Observatoire de l’environnement en Nouvelle-Calédonie (Oeil), ha evidenziato che la superficie bruciata nel 2023 supera del 25% la media annuale dell’ultimo decennio.

Il presidente del governo della Nuova Caledonia, Louis Mapou, ha allertato sulla possibile imminenza di un “disastro ecologico” e ha esortato a una vigilanza responsabile da parte di tutti. Gli incendi stanno già avendo effetti drammatici sulle risorse idriche, con numerosi roghi nelle immediate vicinanze di bacini idrici, preoccupando per le conseguenze future sulla qualità e quantità delle risorse.

Un’altra minaccia grava sulla biodiversità, con circa 160 ettari di foresta secca – uno degli ecosistemi più minacciati al mondo – andati in fumo, rappresentando solo l’1-2% della superficie originaria. Inoltre, sono stati registrati 60 incendi in aree abitate da specie minacciate.

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