Trattato Onu Oceani: il Cile è il primo Paese al mondo ad aderire

Affinché diventi vincolante per tutti i paesi membri, sarà necessario il processo di ratifica da parte di almeno 60 stati
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Il Senato cileno ha approvato all’unanimità, con 29 voti favorevoli, il Trattato globale sull’oceano, uno storico accordo adottato dalle Nazioni Unite nel 2023 per preservare la vita marina in alto mare. Il Cile diventa così il primo Paese al mondo a ratificare questo accordo, che è considerato un grande passo avanti nella governance globale degli oceani e che integra la Convenzione delle Nazioni Unite sul diritto del mare del 1982.

La firma di questo trattato “conferma la vocazione oceanica che ha avuto il nostro Paese, che si è espressa in molteplici occasioni nel corso dell’ultimo secolo e in questo“, ha commentato il ministro degli Esteri, Alberto van Klaveren. “Dobbiamo sentirci orgogliosi della rapida approvazione di questo nuovo trattato ambientale internazionale, molto coerente con la politica estera e ambientale“, ha detto a sua volta la ministro dell’Ambiente, Maisa Rojas.

Il trattato Onu per la protezione degli Oceani

Il trattato Onu sugli Oceani, adottato dal Cile, rappresenta un significativo progresso nella salvaguardia degli oceani e degli ecosistemi marini in acque internazionali. Questo accordo pone l’attenzione sulla protezione della biodiversità dell’alto mare, ovvero le acque al di fuori dei confini nazionali, che fino ad ora erano escluse da trattati specifici.

Dopo circa venti anni di dibattiti, confronti e negoziazioni, il testo del trattato è stato finalmente concordato il 5 marzo. Il 19 giugno 2023, rappresentanti dei 193 paesi delle Nazioni Unite hanno approvato il trattato, ufficializzando così la sua creazione. Tuttavia, affinché diventi vincolante per tutti i paesi membri, sarà necessario il processo di ratifica da parte di almeno 60 stati. Questo processo inizierà il 20 settembre 2023, durante la prossima riunione dell’Assemblea generale delle Nazioni Unite.

Il testo del trattato, composto da 75 articoli, è progettato per garantire la protezione e l’integrità degli ecosistemi in alto mare. L’obiettivo è promuovere e implementare un uso responsabile delle risorse marine e conservare il valore intrinseco della biodiversità degli oceani. Questo rappresenta un impegno globale per una “protezione senza confini“, affinché tutti i governi si responsabilizzino per la tutela di questo bene pubblico mondiale.

Tra le misure concrete del trattato, si prevede la creazione di un nuovo organismo internazionale responsabile di supervisionare le azioni dei governi. Questo organismo si adopererà attivamente per garantire la conservazione della vita oceanica e istituire nuove aree marine protette in tutto il mondo. L’obiettivo ambizioso è portare il 30% delle acque internazionali sotto la protezione di aree marine entro il 2030.

Il trattato include anche azioni specifiche per proteggere e favorire il risanamento delle specie marine a rischio, stabilisce limiti alla pesca e alle zone di transito per le imbarcazioni, e introduce nuove regole per assicurare un accesso responsabile e equo di tutti i paesi allo sfruttamento del materiale genetico di piante e animali oceanici. Inoltre, sono previste nuove norme vincolanti sulle valutazioni di impatto ambientale per le attività commerciali negli oceani. In sintesi, il trattato rappresenta un importante impegno globale per preservare la salute e la sostenibilità degli oceani e dei loro ecosistemi.

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