Il 24 febbraio 1990 moriva a Roma l’amato presidente Sandro Pertini

Pertini seppe conquistare il cuore degli italiani con il suo entusiasmo contagioso e la sua profonda umanità
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Il 24 febbraio 1990, a Roma, si spegneva Sandro Pertini, settimo Presidente della Repubblica Italiana e figura amatissima dal popolo italiano. Uomo dal carattere forte e passionale, Pertini aveva dedicato la sua vita alla difesa della libertà e della giustizia, combattendo prima contro il regime fascista e poi contribuendo alla ricostruzione del Paese nel secondo dopoguerra.

Nato a Stella, in provincia di Savona, nel 1896, Pertini aderì al Partito Socialista fin dalla giovane età, subendo ben presto le persecuzioni del regime fascista. Arrestato e condannato al confino, non rinunciò mai ai suoi ideali, continuando a lottare per la democrazia e l’uguaglianza.

Con l’avvento della Seconda Guerra Mondiale, Pertini si unì alla Resistenza, diventando uno dei suoi leader più carismatici. Il suo coraggio e la sua tenacia contribuirono alla liberazione dell’Italia dal nazifascismo, e la sua figura divenne un simbolo di speranza per il futuro del Paese.

Eletto Presidente della Repubblica nel 1978, Pertini seppe conquistare il cuore degli italiani con il suo entusiasmo contagioso e la sua profonda umanità. Il suo mandato fu segnato da eventi di grande rilevanza, come il terremoto in Irpinia del 1980.

Uomo del popolo, Pertini si distingueva per la sua semplicità e il suo profondo senso dello Stato. Il suo impegno per la difesa dei diritti civili e la sua costante attenzione ai problemi dei cittadini lo resero un leader di grande ispirazione per le generazioni future.

La scomparsa di Sandro Pertini, avvenuta il 24 Febbraio 1990, lasciò un vuoto incolmabile nel panorama politico italiano. A distanza di anni, il suo ricordo rimane vivo nella memoria collettiva come quello di un uomo che ha fatto la storia del nostro Paese.

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