Per il secondo giorno consecutivo, la macchina dei soccorsi deve scendere in campo sul Gran Sasso. Nella giornata di ieri, sabato 3 febbraio, 3 persone sono state soccorse a causa di due diversi incidenti in quota (due ragazze colpite da una scarica di sassi scendendo da Pizzo Cefalone e un uomo scivolato e infortunatosi al Passo delle Scalette). Oggi, 4 alpinisti hanno appena chiesto aiuto e i soccorritori si stanno già muovendo. Potrebbe trattarsi delle 4 persone nella foto in alto, che si trovavano al Piazzale dei Prati di Tivo questa mattina e che poi sono salite in quota.
I 3 incidenti in poche ore sul Gran Sasso mettono in evidenza un problema crescente: troppe persone si avventurano in quota senza un’adeguata preparazione fisica, tecnica e mentale. Spesso sono vittime di incidenti, anche gravi o mortali, che richiedono un notevole dispiegamento di mezzi, uomini e risorse. E alla base di questi incidenti, c’è quasi sempre la mancanza di preparazione. Perché la montagna è un luogo da rispettare e temere, anche rispetto ai pericoli che può presentare.
Attualmente in Abruzzo, le operazioni di salvataggio in montagna sono completamente gratuite, quindi il cittadino che si trova in emergenza non paga niente.