Partnership storica per il futuro del Clima: Emirati Arabi Uniti, Azerbaigian e Brasile si uniscono per la Cop29

La strada verso un futuro sostenibile è ancora lunga e tortuosa
MeteoWeb

Gli Emirati Arabi Uniti, che hanno presieduto la Cop28, e i suoi successori, l’Azerbaigian per la Cop29 e il Brasile per la Cop30, hanno annunciato martedì di aver lanciato una partnership senza precedenti per “migliorare la cooperazione e la continuità” nei negoziati globali sul clima con l’obiettivo di limitare il riscaldamento globale a 1,5°C. Questa “troika di presidenze di Cop“, prevista dall’accordo finale della 28esima Conferenza delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici, dovrebbe “garantire la collaborazione e la continuità necessarie per mantenere la stella polare di 1,5°C in vista, da Baku a Belém e oltre“, ha dichiarato Sultan Al Jaber, presidente della Cop28, citato in un comunicato stampa.

Il contestato scenario della Cop29

L’Azerbaigian, paese ricco di storia e cultura, si trova ora al centro di una discussione globale che ha attirato l’attenzione su una serie di questioni spinose, mettendo in discussione la trasparenza e la coerenza del processo decisionale internazionale.

La designazione dell’Azerbaigian come paese ospitante per la Cop29 ha scatenato una serie di reazioni contrastanti e ha sollevato dubbi sulla legittimità del processo di selezione. Sebbene il Gruppo Europa orientale fosse inizialmente destinato a ospitare la conferenza, le tensioni geopolitiche hanno gettato l’intero processo in un caos apparentemente insormontabile. La Russia, con il suo veto, ha creato una situazione di stallo che ha reso necessario un compromesso. E così, dopo lunghe e accese discussioni, l’Azerbaigian è emerso come il prescelto, non senza suscitare polemiche e domande su possibili influenze esterne e pressioni politiche.

Le critiche più forti sono state rivolte alla situazione dei diritti umani in Azerbaigian e al suo legame con l’industria petrolifera. L’arresto di Gubad Ibadoghlu, professore della London School of Economics, accusato di reati finanziari ed estremismo dopo aver criticato l’industria petrolifera azera, ha sollevato gravi preoccupazioni sulla libertà d’espressione e sui diritti civili nel paese. L’incidente ha alimentato il fuoco delle critiche da parte della comunità internazionale e ha messo in discussione la compatibilità dei valori dichiarati della Cop con la scelta di un paese con una reputazione così controversa.

Cop29: ci aspetta un’altra delusione?

I risultati della Cop28 sono stati largamente considerati deludenti, con un eccessivo focus su obiettivi irrealistici e irraggiungibili, come l’eliminazione immediata delle emissioni di anidride carbonica. Questo approccio ha portato a una perdita di tempo e risorse che avrebbero potuto essere meglio impiegate per promuovere strategie più pragmatiche e realistiche, come la mitigazione e lo stoccaggio della CO₂. Pertanto, resta da vedere se questa partnership sarà in grado di tradursi in azioni concrete e significative per affrontare una delle sfide più pressanti del nostro tempo.

Mentre il dibattito infuria attorno alla scelta dell’Azerbaigian per la Cop29 e alla controversa partnership tra Emirati Arabi Uniti, Azerbaigian e Brasile, emergono dubbi e interrogativi sulla coerenza e l’efficacia delle iniziative volte a contrastare il cambiamento climatico. La strada verso un futuro sostenibile è ancora lunga e tortuosa, e sarà fondamentale rimanere vigili e critici nel valutare le azioni e le politiche che definiranno la nostra risposta collettiva a questa crisi globale.

Condividi