Crollo a Firenze: ritrovato il corpo di uno dei dispersi, individuato un altro | VIDEO

Tre morti accertati e ancora due dispersi nel crollo avvenuto in un cantiere a Firenze: “situazione molto complessa” per i Vigili del Fuoco
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Crollo in cantiere a Firenze, i Vigili del Fuoco lavorano senza sosta
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I Vigili del Fuoco hanno recuperato il corpo senza vita di un disperso per il crollo avvenuto questa mattina in un cantiere a Firenze e hanno individuato il corpo di un altro. Sale così a tre il numero delle vittime, mentre proseguono le ricerche degli ultimi due dispersi. “I Vigili del Fuoco del nucleo USAR scavano senza sosta da oltre 10 ore tra le macerie del solaio crollato stamattina a Firenze. Recuperato poco prima delle 20 il corpo senza vita di uno dei dispersi, individuato il corpo di un altro: sale a tre il numero delle persone decedute recuperate dai Vigili del Fuoco. Proseguono le ricerche degli ultimi due dispersi segnalati”, hanno riferito i Vigili del Fuoco. Ci sono anche 3 feriti.

Abbiamo recuperato il corpo di un secondo operaio e individuato un altro, il terzo, purtroppo anche lui senza vita. Salgono così a tre le vittime accertate, e proseguiremo tutta la notte nella ricerca dei due dispersi che mancano ancora all’appello. Le ricerche sono molto difficili e operiamo in uno scenario di rischio con massi enormi da dover spostare che incombono anche sulle teste dei Vigili del Fuoco che sono al lavoro. Il cemento fresco che si è solidificato rende ancora più difficile la ricerca dei dispersi, se fossero finiti sotto la colata di cemento a cui stavano lavorando. Questo non possiamo però ancora saperlo“. Così il dirigente nazionale dei Vigili del Fuoco Luca Cari. “Si tratta di rimuovere prima tutte le macerie e tutte le travi che sono sopra il terreno, per poi arrivare più in profondità – ha aggiunto -. Stiamo lavorando con tutti i nostri mezzi e uomini disponibili. Stiamo mettendo in sicurezza l’area per evitare altri crolli. Come mole di travi di cemento da rimuovere ricorda molto la situazione del Ponte Morandi a Genova”.

Per Cari, “l’area dove stiamo operando è molto concentrata, circa 150 metri ma, ripeto, la situazione è molto complessa, sia per la presenza del cemento che si è indurito a terra e di masse enormi che incombono sulle nostre teste”.

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