In febbraio, nel passato, violenti terremoti sono avvenuti in tanti Paesi, non solo in Italia

Tra i più violenti terremoti del passato avvenuti all'estero nel mese di febbraio, c'è il devastante sisma che colpì la Turchia e la Siria l’anno scorso
MeteoWeb

di Alessandro Martelli (esperto di sistemi antisismici, già direttore ENEA) – In febbraio, non solo l’Italia, ma anche numerosi altri Paesi furono funestati, nel passato, da devastanti terremoti. Nel seguito, ricorderò anzitutto quelli più violenti (con oltre 100 vittime) avvenuti in Italia, richiamando gli articoli nei quali, su di essi, ho già fornito informazioni. Successivamente, elencherò i terremoti violenti che colpirono altri Paesi, limitandomi, pure per essi, a quelli che causarono oltre 100 vittime. Infine, sui due dei tre più devastanti di questi ultimi (quelli sui quali non ho ancora scritto) fornirò alcune informazioni.

I terremoti violenti avvenuti in febbraio in Italia

Circa l’Italia, ho già scritto su quasi tutti gli eventi che, in febbraio, causarono oltre 100 vittime, cioè quelli [1]:

  • della Calabria Meridionale, iniziato il 5 febbraio 1783, di magnitudo momento massima Mw max = 7,1, con 30.000÷50.000 vittime [1÷4];
  • di Catania (o della Sicilia Orientale) del 4 febbraio 1169, di magnitudo momento stimata Mws = 6,6, con ≈15.000 vittime [5];
  • della Candelora (o de L’Aquila, Abruzzo) del 2 febbraio 1703,  di magnitudo momento Mw = 6,7, con oltre 6.000 vittime) [1,6÷9]:
  • di Diano Marina (Liguria) del 23 febbraio 1887, di magnitudo Richter M = 6,5, con 631÷644 vittime [1,10];
  • della Valle del Crati (Calabria) del 12 febbraio 1854, di M = 6,2, che causò ben circa 500 vittime, nonostante la sua non elevatissima magnitudo [1];
  • di Santa Costanza (Veneto) del 25 febbraio 1695, di Mws = 6,5, secondo alcune fonti con centinaia di vittime [1,11];
  • del Salento (Puglia) del 20 febbraio 1743 (di magnitudo Richter stimata M= 7,0÷7,1, con ≈190 vittime  [1].

Per informazioni sui suddetti eventi si rinvia, dunque, riferimenti bibliografici citati.

I terremoti violenti avvenuti in febbraio in altri Paesi

Per quanto riguarda gli altri Paesi, ricordo anzitutto nuovamente il violentissimo terremoto che colpì la Turchia e la Siria in febbraio dell’anno scorso, ad iniziare dal 6 del mese. Come ho descritto negli articoli di cui ai Riff. [12÷17], esso fu di magnitudo momento massima Mww max = 7,9 (dunque, ben maggiore di quella massima che, sino ad ora, ha caratterizzato i terremoti in Italia): provocò gravissimi danni (Fig. 1) ed  oltre 59.000 vittime, cioè più di quelle causate dai singoli terremoti italiani succitati, accaduti nel mese di febbraio.

A seguire, sono da citare i seguenti sismi avvenuti all’estero in febbraio, che causarono oltre 100 vittime, cioè quelli [5]:

  • di Riobamba (Ecuador) del 4 febbraio 1797 (di M = 7,6÷8,3, con 6.000÷40.000 vittime);
  • di Shantou (o di Guangdong, Cina) del 13 febbraio 1918 (di Mw = 7,2, con 10.000 vittime);
  • della Turchia del 1° febbraio 1944 (di M=7,4, con 2.800 vittime);
  • di Creta (Grecia) del 16 febbraio 1810 (di M= 7,5, con 2.000 vittime);
  • di Kirmasti (Turchia) del 2 febbraio 1703 (di M= 7,02, con 1.900 vittime);
  • di Liaoning (Cina) del 4 febbraio 1975 (di M = 7,3, con 1.328 vittime);
  • di Sumatra (Indonesia) del 16 febbraio 1861 (di M = 8,5, con 905 vittime);
  • dello Stretto di Gibilterra e del Marocco del 24 febbraio 2004 (di M = 6,4, con 628 vittime);
  • di Zarand (Iran) del 22 febbraio 2005 (di M = 6,4, con 612 vittime);
  • di Maule (Cile) del 27 febbraio 2010 (di M = 8,8, con 521÷577 vittime); [18]
  • di El Salvador del 13 febbraio 2001 (di M= 6,6, con 315 vittime);
  • di Sumatra (Indonesia) del 10 febbraio 1797 (di M = 8,4, con 300 vittime);
  • della Libia del 21 febbraio 1963 (di M = 5,6, con 300 vittime);
  • del Xinjiang (Cina) del 24÷25 febbraio 2003 (di M= 6,3, con 266 vittime);
  • di Hawke Bay (Nuova Zelanda) del 03 febbraio 1931 (di M = 7,9, con 256 vittime);
  • di Sumatra (Indonesia) del 15 febbraio 1994 (di M = 6,9207 con vittime);
  • di Christchurch (Nuova Zelanda) del 22 febbraio 2011 (di M = 6,3, con 185 vittime);
  • della Provincia di Hela (Papua Nuova Guinea) del 25 febbraio 2018 (di M = 7,5, con 160 vittime);
  • di Tainan (Taiwan) del 05 febbraio 2016 (di M = 6,4, con 117 vittime);
  • di Biak (Indonesia) del 17 febbraio 1996 (di M = 8,1, con 108 vittime);
  • di Negros (Filippine) del 06 febbraio 2012 (di M = 6,7, con 105 vittime).

Il terremoto di Riobamba (Ecuador) del 4 febbraio 1797

Il terremoto di Riobamba del 1797 si è verificò alle 12:30. La scossa durò 3÷4 minuti. La lunghezza stimata della rottura di faglia è di 70,3 km. Il sisma devastò la stessa città di Riobamba e molti altri abitati della Valle Interandina, provocando, come ho già scritto, tra le 6.000 e le 40.000 vittime (secondo le diverse stime). Si ritiene che, nell’area epicentrale (Figg. 2 e 3), l’intensità sismica abbia raggiunto almeno il valore di IM = XI (grado della Scala Mercalli). Si tratta dell’evento storico noto più violento ad esser accaduto in Ecuador.

terremoto Ecuador 4 febbraio 1797
Figura 2 – Distruzioni causate dal terremoto di Riobamba (Ecuador) del 4 febbraio 1797
terremoto Ecuador 4 febbraio 1797
Figura 3 – Distruzioni causate dal terremoto di Riobamba (Ecuador) del 4 febbraio 1797

I danni più significativi (IM ≥VII) si verificarono un’area che si estese da Quito (a nord) fino ad oltre 60 km a sud di Riobamba. Essa comprese le città di Guaranda, di Ambato, di Latacunga, di Saquisilí e di Baños. Riobamba e la cittadina di Quero furono entrambe distrutte dalle frane innescate dal terremoto. Il fiume Pastaza restò ostruito per 80 giorni dalle frane suddette, ai piedi del vulcano Tungurahua. Riobamba fu ricostruita, ma non sulle macerie della vecchia città, bensì ad una ventina di km a nord-est.

Il terremoto di Shantou (Cina) del 13 febbraio 1918

Il terremoto di Shantou del 1918 si verificò, poco dopo le 14:00, nell’omonima città della Regione del Guangdong. Si trattò di un grande terremoto intraplacca, avvenuto all’interno della placca euroasiatica, al margine del Mar Cinese Meridionale. Si ritiene che la posizione dell’epicentro sia stata al largo dell’isola di Nan’ao od a circa 300 km a nord-est di Hong Kong.

Nell’area epicentrale, l’intensità sismica massima fu IMmax = X  (Scala Mercalli). Il terremoto provocò gravi danni ed un elevato numero di vittime (si stima che esse siano state 10.000, come ho già scritto, tra le quali alcuni diplomatici stranieri), in un’area di 500.000 km2, comprendente sia il Guangdong che le 8 Province circostanti (Fujian, Guangdong, Hunan, Jiangxi, Zhejiang, Jiangsu, Anhui e Hubei).

Terremoto Cina 13 febbraio 1918
Figura 4 – Distruzioni causate dal terremoto di Shantou (Cina) del 13 febbraio 1918
Terremoto Cina 13 febbraio 1918
Figura 5 – Distruzioni causate dal terremoto di Shantou (Cina) del 13 febbraio 1918

A Zhao’an, nella sola Provincia del Fujian, più di 3.000 case crollarono, intrappolando od uccidendo molti degli abitanti. Nel Distretto di Chao’an della città di Chaozhou (Provincia del Guangdong), il 20% degli edifici residenziali fu completamente distrutto e un altro 40%  crollò parzialmente. Nella città di Jieyang, quasi tutte le case furono almeno danneggiate (almeno la metà furono completamente distrutte). Molte pagode, case e templi a Suzhou, a Guangzhou ed a Nanchino crollarono parzialmente o subirono forti danni.

Anche ad Hong Kong vi furono danni, ma lievi. Comunque, si tratta dell’unico terremoto, nella storia di Hong Kong, ad aver ivi causato danni (si stima che, nella città, l’intensità sismica abbia raggiunto il valore di IM = VII).

A seguito del terremoto si aprirono nel terreno numerose crepe, la maggior parte delle quali era lunga alcuni metri e larga qualche decina di centimetri. Alcune, però, raggiunsero la lunghezza di molte decine di metri e la larghezza di 1 m. Ad esempio, una crepa lungo una strada costiera a Shantou era lunga 330 m e, da essa, iniziò a fuoriuscire acqua calda, e, nella Contea di Zhangpu, numerose crepe, larghe fino a 33 cm e lunghe 100 m, eruttarono fango nero e giallo, durante il terremoto.

Conclusioni

Anche il ricordo dei numerosi terremoti violenti sopra elencati, che, in passato, in questo mese di febbraio, devastarono tanti Paesi (causando ovunque gravissimi danni e, soprattutto, tante vittime), dovrebbe bastare a convincere, chi ancora ne dubitasse, che, in gran parte del nostro Pianeta (Italia compresa), il terremoto costituisce un rischio reale, e ricorrente. In Italia, dato che il 70÷80% del nostro patrimonio edilizio risulta ancora insicuro da punto di vista sismico, occorre che siano urgentemente attivate corrette politiche di prevenzione sismica. [1]

Ricordo, infatti, per l’ennesima volta, che, purtroppo, statisticamente parlando, è già (a mio avviso) da troppo tempo che non si verifica un terremoto violento in Italia (è dai tempi del terremoto di Norcia del 2016) e che è già da troppo, troppo tempo che un evento estremamente violento non si verifica nell’Italia Meridionale (è dai tempi del terremoto di Messina e Reggio Calabria del 1908). [1]

Chiedo, quindi, nuovamente, per cercare di ridurre il numero di vittime che saranno provocate dai prossimi, inevitabili, violenti terremoti, di aiutarmi a convincere i nostri governanti ad adottare urgentemente corrette politiche di prevenzione sismica (oltre che degli altri rischi naturali), politiche che prevedano anche un uso, molto più vasto di quello attuale, dell’isolamento sismico e delle altre moderne tecnologie antisismiche (di cui, peraltro, disponiamo da decenni). [1] A tal fine, chiedo ai lettori di quest’articolo di firmare (se non lo hanno ancora fatto) e di far firmare ad altri la petizione «Che si inizino finalmente ad attuare serie politiche di prevenzione dai rischi naturali!» [19], da me lanciata, su change.orgil 29/11/2020 e che è corredata da numerosi aggiornamenti, molti dei quali vertono sulla prevenzione sismica e citano violenti terremoti, avvenuti sia in Italia che in altri Paesi, e le moderne tecnologie antisismiche.

Il numero di firme a tale petizione continua a crescere. Oggi è già pari a 1.079, ma quanto più elevato tale numero sarà, tanto maggiore sarà la probabilità che il Governo, i Governatori Regionali ed i Segretari dei partiti politici (destinatari della petizione) prestino ad essa la dovuta attenzione.

Riferimenti bibliografici

[1] Alessandro Martelli: «Anche nel corso del mese di febbraio, l’Italia è stata devastata, in passato, da violenti terremoti, e non solo al Sud – Il ricordo dei numerosi terremoti violenti che devastarono l’Italia in passato nel mese di febbraio, causando gravissimi danni e, soprattutto, tante vittime», Meteoweb » Geo-Vulcanologia, https://www.meteoweb.eu/2024/01/febbraio-italia-devastata-violenti-terremoti/1001354915/, Reggio Calabria, 29 gennaio 2024.

[2] Alessandro Martelli (a cura di  Redazione Meteoweb): «I terremoti ed i maremoti della Calabria Meridionale del 1783 – Si stima che siano stati almeno 30 mila i morti causati dallo sciame sismico verificatosi nella Calabria Meridionale nel 1783 che ha cambiato per sempre la morfologia del territorio», Meteoweb, http://www.meteoweb.eu/2021/02/i-terremoti-ed-i-maremoti-della-calabria-meridionale-del-1783-foto/1544127/, Reggio Calabria, 6 febbraio 2021.

[3] Alessandro Martelli: «Accadde oggi. “Grande Terremoto” de L’Aquila (1703), due maremoti nella Calabria Meridionale (1783)», Italia Libera, https://italialibera.online/ambiente-territorio/accadde-oggi-grande-terremoto-de-laquila-1703-due-maremoti-nella-calabria-meridionale-1783/, Cagliari, 5 febbraio 2022.

[4] Alessandro Martelli: «I terremoti ed i maremoti della Calabria Meridionale del 5÷7 febbraio 1783», Ingenio, https://www.ingenio-web.it/articoli/i-terremoti-ed-i-maremoti-della-calabria-meridionale-del-5-7-febbraio-1783/, Galazzano (RSM), 6 febbraio 2023.

[5] https://it.wikipedia.org/wiki/Terremoti_anteriori_al_XX_secolo

[6] Filomena Fotia (con intervista ad Alessandro Martelli), «L’Aquila e il “Grande Terremoto” del 1703, l’ing. Martelli: “Le scosse violente non sono eventi rari in Italia” – Il 2 febbraio è stato l’anniversario “del sisma del 1703, che distrusse quasi completamente la città de L’Aquila e che causò gravissimi danni in tutta la sua provincia”», Meteoweb, http://www.meteoweb.eu/2021/02/laquila-grande-terremoto-1703-ing-martelli-scosse-violente-non-sono-eventi-rari-italia/1542419/, Reggio Calabria, 3 febbraio 2021.

[7] Alessandro Martelli: «Accadde oggi. “Grande Terremoto” de L’Aquila (1703), due maremoti nella Calabria Meridionale (1783)», Italia Libera, https://italialibera.online/ambiente-territorio/accadde-oggi-grande-terremoto-de-laquila-1703-due-maremoti-nella-calabria-meridionale-1783/, Cagliari, 5 febbraio 2022.

[8] Alessandro Martelli: «Il “Grande Terremoto” della Candelora, a L’Aquila, del 2 febbraio 1703», Ingenio, https://www.ingenio-web.it/articoli/il-grande-terremoto-della-candelora-a-l-aquila-del-2-febbraio-1703/, Galazzano (RSM), 2 febbraio 2023.

[9] Alessandro Martelli: «Il “Grande Terremoto” della Candelora, a L’Aquila, del 2 febbraio 1703», Vastoweb.comhttps://www.vastoweb.com/news/cultura/1114200/il-grande-terremoto-della-candelora-del-2-febbraio-1703-a-laquila, Termoli (CB), 2 febbraio 2023.

[10] Filomena Fotia (con intervista ad Alessandro Martelli): «Liguria, 134 anni fa il violento terremoto di Diano Marina: “Il rischio sismico non è un problema solo del Sud” – Il terremoto del 23 febbraio 1887 in Liguria fu un evento catastrofico che colpì le province di Imperia, Genova e Savona, ma anche aree al confine con la Francia», http://www.meteoweb.eu/2021/02/liguria-134-anni-fa-violento-terremoto-diano-marina-rischio-sismico/1554385/, Reggio Calabria, 24 febbraio 2021.

[11] Beatrice Raso (con intervista ad Alessandro Martelli): «Oggi l’anniversario del terremoto di Santa Costanza: nel 1695 una scossa M. 6,5 devastò la provincia di Treviso, “il Nord Italia non è esente dal rischio sismico” – Il 25 febbraio 1695, un terremoto di magnitudo 6.5 colpì Santa Costanza: l’ultimo evento violento a colpire la Provincia di Treviso», Meteoweb, Reggio Calabria, http://www.meteoweb.eu/2021/02/terremoto-santa-costanza-1695-provincia-treviso-nord-italia-rischio-sismico/1555534/, 25 febbraio 2021.

[12] Intervista di Laura De Donato: «Si aggrava il bilancio di vittime e danni causati dal sisma anatolico – In Turchia e Siria la Terra trema ancora – Da molti anni nella regione non si assisteva a un evento così distruttivo. Ma la gravità del fenomeno non è dovuta solo alla magnitudo del sisma: mancano prevenzione e conoscenza dei meccanismi tellurici», RAI 3, Leonardo, https://www.rainews.it/tgr/piemonte/articoli/2023/02/terremoti-turchia-siria-placche-anatolia-eurasiatica-tgrleonardo-b8674c3b-40cd-49ca-8757-6d9cc2fba208.html, 7 febbraio 2023, trasmesso da TGR Leonardo l’8 febbraio 2023; trasmesso da TGR Leonardo l’8 febbraio 2023Laura De Donato, «Turchia, tragedia annunciata»,https://www.rainews.it/tgr/piemonte/video/2023/02/terremoto-turchia-siria-ingv-tgrleonardo-130f82ab-1e0d-4bae-842f-632d23b9fdc8.html, Rainews, 8 febbraio 2023.

[13] Intervista di Stefano Magni: «Intervista / Alessandro Martelli – Turchia, si potevano salvare vite. Costruendo meglio», La Nuova Bussola Quotidiana, https://lanuovabq.it/it/stefano-magni, Monza (MB), 8 febbraio 2023.

[14] Alessandro Martelli: «La protezione degli ospedali dai terremoti: in Turchia ancora una prova dell’efficacia dell’isolamento sismico», Ingenio, https://www.ingenio-web.it/articoli/la-protezione-degli-ospedali-dai-terremoti-in-turchia-ancora-una-prova-dell-efficacia-dell-isolamento-sismico/, Galazzano (RSM) 16 febbraio 2023.

[15] Alessandro Martelli (a cura di  Redazione Meteoweb): «Terremoto in Turchia: fortunatamente almeno gli ospedali erano protetti da sistemi di isolamento sismico – Urge ora proteggere, con i moderni sistemi antisismici, anche i nostri ospedali, oltre alle nostre scuole ed alle tante altre nostre strutture, grazie all’attivazione di adeguate politiche di prevenzione dei rischi naturali», Meteoweb,  https://www.meteoweb.eu/…/terremoto-turchia…/1001205925/, Reggio Calabria, 18 febbraio 2023.

[16] Alessandro Martelli: «Gli aspetti strutturali e le moderne tecnologie antisismiche», Conferenza on line «Il terremoto in Turchia – Siria. Rischio sismico, strutture edilizie, tragedie umanitarie», UnitelmaSapienza, Università degli Studi di Roma, 13 marzo 2023.

[17] Alessandro Martelli: «Terremoti in Turchia e Siria – L’efficacia dell’isolamento sismico in Italia», A&B – Atti e Bollettino di Informazione degli Ordini degli Ingegneri della Liguria – Trimestrale di informazione a cura dell’Ordine degli Ingegneri di Genova, n. 1, pp. 10÷15, gennaio / marzo 2023.

[18] Beatrice Raso (con intervista ad Alessandro Martelli): «I 10 terremoti noti più violenti nel mondo: dal “Grande Terremoto Cileno” M. 9,5 nel 1960 al sisma del Tibet M. 8,6 del 1950 – “Il sisma noto più violento, a livello mondiale, è quello di Valdivia (M = 9,5), che colpì il Cile Meridionale il 22 maggio 1960”, spiega l’Ing. Alessandro Martelli», Meteoweb, http://www.meteoweb.eu/2021/01/10-terremoti-violenti-mondo-cile-tibet/1538456/, Reggio Calabria, 26 gennaio 2021.

[19] Alessandro Martelli: «Che si inizino finalmente ad attuare serie politiche di prevenzione dai rischi naturali!», Petizione on line, Wilmington (Delaware, USA): chang.orghttps://www.change.org/p/presidenza-del-consiglio-dei-ministri-governo-italiano-che-si-inizino-finalmente-ad-attuare-serie-politiche-di-prevenzione-dai-rischi-naturali, San Lazzaro di Savena (Bologna), 29 novembre 2020.

Condividi