Fukushima: al via il quarto rilascio in mare dell’acqua trattata

Le operazioni di rilascio dell'acqua, che si protrarranno per tre decenni
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Oggi è iniziato il quarto riversamento in mare dell’acqua trattata dalla centrale nucleare di Fukushima, l’ultimo dell’anno fiscale 2023, che in Giappone si conclude a fine marzo. L’operatore dell’impianto, la Tokyo Electric Power (Tepco), ha nuovamente riaperto le condutture per dare il via al ciclo che andrà avanti fino al 17 marzo. Questo ciclo prevede lo scarico di 7.800 tonnellate di acqua contaminata attraverso un tunnel sottomarino situato a circa un chilometro dalla costa. Tepco ha dichiarato di aver precedentemente confermato che il livello di trizio nel liquido è inferiore agli standard di sicurezza.

Le operazioni di rilascio

Nelle tre fasi precedenti, sono state rilasciate in mare circa 23.400 tonnellate di acqua trattata conservata nelle oltre 1.000 cisterne situate presso il sito, quasi al limite della propria capienza. La Tepco prevede di scaricare un totale di circa 54.600 tonnellate in sette cicli nel corso dell’anno fiscale 2024, che ha inizio il primo aprile.

A seguito della decisione comunicata lo scorso agosto, prima la Cina e poi la Russia hanno deciso di sospendere a tempo indefinito le importazioni di tutti i prodotti ittici provenienti dal Giappone. Questa mossa ha suscitato preoccupazioni sia in Giappone che a livello internazionale, evidenziando le implicazioni a lungo termine degli eventi di Fukushima sulla sicurezza alimentare e sul commercio globale.

Le operazioni di rilascio dell’acqua, che si protrarranno per tre decenni, sono viste dal governo di Tokyo come un passo fondamentale per lo smantellamento della centrale colpita dal catastrofico terremoto del marzo del 2011, e dal successivo tsunami. Questo processo è stato al centro di dibattiti e controversie su scala globale, evidenziando la complessità e la delicatezza delle questioni legate all’energia nucleare e alla gestione delle catastrofi ambientali.

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