Grandine record ad Abu Dhabi: la tempesta più forte degli ultimi 40 anni è stata “indotta” | VIDEO

La città è stata martoriata da piogge, fulmini e soprattutto grandine: l'evento meteorologico è stato "indotto"
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Grandinata record, caos ad Abu Dhabi
MeteoWeb

La tempesta che lo scorso 12 febbraio ha colpito gli Emirati Arabi Uniti è stata definita la più intensa degli ultimi 40 anni, un evento meteorologico straordinario che ha colpito duramente gli abitanti, soprattutto quelli di Abu Dhabi. La città è stata martoriata da piogge, fulmini e soprattutto grandine, come testimoniano i numerosi video condivisi dai cittadini increduli sui social. Le strade sono state letteralmente ricoperte dai grandi chicchi di grandine, causando notevoli disagi.

In risposta alla situazione, ad Al Ain, nell’emirato di Abu Dhabi, le istituzioni educative e le attività lavorative sono state interrotte, ma è stata data la possibilità di continuare lo studio e il lavoro da remoto. L’eccezionalità di questo evento meteorologico risiede anche nel fatto che è stato “indotto” dal Centro Nazionale di Meteorologia (NMC) attraverso 14 voli in 2 giorni, che hanno seminato le nuvole per provocare le precipitazioni (cloud seeding).

Oltre alle conseguenze immediate dell’evento, i cittadini hanno dovuto affrontare danni significativi. Numerose auto sono state danneggiate a causa della grandine, mentre le strade si sono allagate a causa delle piogge torrenziali. Ciò ha portato alla riduzione dei limiti di velocità su alcune strade principali come la Abu Dhabi-Al Ain Road e la Abu Dhabi-Sweihan Road, limitandoli a 80 km/h. Anche a Dubai, sono stati segnalati danni con interi quartieri completamente allagati, rendendo difficoltoso lo spostamento verso altre zone.

Grandinata record imbianca Abu Dhabi

Cos’è il cloud seeding, l’inseminazione delle nuvole

Il cloud seeding, o inseminazione delle nuvole, è una tecnica utilizzata per modificare il comportamento delle nuvole e indurre precipitazioni, come pioggia o neve. Questo processo coinvolge l’introduzione di particelle di sostanze come ioduro d’argento, cloruro di sodio o di calcio all’interno delle nuvole, generalmente attraverso aerei appositamente attrezzati. Le particelle funzionano da nuclei di condensazione, attirando l’umidità e favorendo la formazione di goccioline d’acqua o cristalli di neve, che alla fine precipitano sotto forma di pioggia o neve.

Il cloud seeding viene utilizzato principalmente per aumentare le precipitazioni in aree soggette a siccità o per mitigare i danni causati da gravi tempeste, sebbene la sua efficacia sia ancora oggetto di dibattito e ricerca scientifica.

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