Il miracoloso recupero del “Titanic delle Alpi” dal Lago di Costanza

Mentre il Titanic giace irrimediabilmente perduto negli abissi dell'Atlantico, il Säntis ha la possibilità di una seconda vita
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Nel pittoresco scenario del Lago di Costanza, un enigma silenzioso giace nell’oscurità delle sue profondità: il piroscafo Säntis, noto affettuosamente come il “Titanic delle Alpi“. Dopo quasi un secolo sommerso nelle gelide acque lacustri, il Säntis si prepara a risalire alla superficie in un atto di straordinaria resurrezione. Ma quali intricati dettagli e sfide attendono dietro a questa titanica impresa?

La sfortunata storia del Säntis

La storia del Säntis affonda le sue radici nel glorioso passato della navigazione lacustre. Commissionato ben vent’anni prima del tragico destino del Titanic, il Säntis vantava una lunga e illustre storia di servizio, trasportando passeggeri e merci lungo le sue rotte con destrezza e affidabilità. Tuttavia, il destino del Säntis prese una svolta drammatica quando, colpito dai venti della modernizzazione e dalle onde dell’instabilità economica, il piroscafo fu condannato a una fine prematura.

Nel 1933, dopo una serie di sfortunati eventi e complicazioni finanziarie, il Säntis venne deliberatamente affondato nel cuore del Lago di Costanza dalla Compagnia di Navigazione Svizzera. Questa decisione, sebbene difficile, fu considerata necessaria per evitare una demolizione troppo costosa e impraticabile. Così, il Säntis scomparve sotto le onde, dimenticato e sepolto per decenni, fino a quando nel 2013 una missione di immersione rivelò la sua posizione esatta sul fondale del lago, riportandolo alla ribalta dell’attenzione pubblica.

Il soprannome di “Titanic delle Alpi” non è casuale. Entrambi i piroscafi erano simboli del loro tempo, dotati di un’eleganza e una grandezza che li rendevano unici nel panorama della navigazione. Entrambi hanno subito un destino tragico, con l’affondamento del Titanic che ha segnato un punto di svolta nella storia della navigazione marittima. Tuttavia, mentre il Titanic giace irrimediabilmente perduto negli abissi dell’Atlantico, il Säntis ha la possibilità di una seconda vita.

Recuperare il “Titanic delle Alpi”

L’operazione di recupero del Säntis è stata pianificata con cura millimetrica e ha coinvolto un team di esperti provenienti da diverse discipline, tra cui ingegneria navale, archeologia subacquea e conservazione storica. Dalla localizzazione precisa del relitto all’elaborazione di una strategia di sollevamento su misura, ogni fase dell’operazione è stata caratterizzata da un impegno straordinario e una dedizione senza pari.

Le profondità oscure del Lago di Costanza nascondono molte sfide. Le temperature gelide, la mancanza di luce solare e il basso contenuto di ossigeno hanno reso il lavoro dei salvataggi estremamente difficile e pericoloso. Inoltre, la protezione del Säntis dalle cozze Quagga, una specie invasiva che minaccia di danneggiare il relitto una volta sollevato in superficie, è stata una priorità assoluta.

Una volta sollevato in superficie, il Säntis sarà trasportato al cantiere navale di Romanshorn, dove subirà un meticoloso processo di restauro. Qui, esperti artigiani lavoreranno per preservare e ripristinare il fascino originale del piroscafo, preparandolo per una nuova vita sulle acque del Lago di Costanza. Attraverso il restauro del Säntis, si preserva un pezzo importante della storia della navigazione lacustre e si celebra il potere della determinazione umana nel superare le sfide più impegnative.

Con il suo ritorno alla superficie, il Säntis diventa un simbolo di speranza e di rinnovamento, un faro di luce che guida il cammino verso un futuro migliore. E così, con un ultimo sguardo alle profondità del Lago di Costanza, il Säntis risorge, pronto a intraprendere il suo prossimo viaggio attraverso il tempo e lo spazio.

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