Medicane ed eventi estremi, i modelli meteo cambiano con il clima

Esperti al convegno dell'Associazione italiana di scienze dell'atmosfera e meteorologia: “la scommessa è riuscire a prevedere gli eventi meteo estremi”
MeteoWeb

Con il cambiamento climatico in atto, è sempre più importante riuscire a prevedere gli eventi meteo estremi che possono abbattersi sull’Italia, di cui fanno parte i Medicane, ossia gli uragani che si formano nel Mediterraneo dalla grande potenza distruttiva. Per questo i meteorologi sono costretti ad aggiornare i modelli per le previsioni, osserva Dino Zardi, docente di Fisica dell’atmosfera all’Università di Trento, riferendosi a uno dei temi principali del convegno dell’Associazione italiana di scienze dell’atmosfera e meteorologia (Aisam) che si apre oggi a Lecce, presso l’Università del Salento. “Emerge la necessità di integrare tutte le informazioni che abbiamo a disposizione, da quelle che arrivano dalle stazioni di superficie a quelle dei satelliti. Lavoriamo all’insegna della massima sinergia delle osservazioni e a nuovi modelli meteorologici”, aggiunge l’esperto, che fino a pochi giorni fa è stato il presidente dell’Aisam, che ha passato il testimone a Sergio Pisani, ex previsore meteo dell’Aeronautica Militare.

Gli eventi meteorologici estremi sono fra i temi di punta di cui discuteremo”, dice Piera Ielpo, dell’Istituto di Scienze dell’Atmosfera e del Clima del Consiglio Nazionale delle Ricerche e fra gli organizzatori del convegno, in programma fino all’8 febbraio. “Fra i tanti temi di questo convegno, discuteremo dei modelli attuali delle previsioni meteo e di quelli futuri“, ha aggiunto. Una delle scommesse, osserva Zardi, è “tenere sotto osservazione il fenomeno dei Medicane perché al momento non abbiamo elementi per sapere se diventeranno più frequenti, ma è importante avere elementi per riuscire a prevederli in modo più preciso”.

Altre domande cui bisogna dare una risposta includono: il cambiamento climatico causa un numero maggiore di temporali? I temporali violenti e le grandinate dell’estate 2023 sono stati un episodio o sono destinati ad aumentare? “Per trovare le risposte stiamo raffinando i modelli di previsione che abbiamo”, ha osservato Zardi. Non è un’impresa isolata: molti Paesi in tutta l’Europa sono alle prese con lo stesso problema. L’Italia, per esempio, sta lavorando con Germania, Svizzera e Grecia nell’ambito di consorzio europeo. “Uno dei fronti aperti – dice l’esperto – è la condivisione dei dati: ogni volta che lanciamo un modello, dobbiamo mettere insieme tanti strumenti di osservazione. Più si fa questo, più il modello lavora bene. La sfida è ottimizzare per assimilare dati“.

Cresce la domanda di meteorologi

Si sta anche registrando una domanda crescente di previsioni sempre più precise e puntuali, che gradualmente sta creando un nuovo mercato del lavoro: “la domanda di meteorologi è in aumento, sia da parte di enti pubblici sia da imprese private“, osserva Zardi. Assicurazioni, imprese agricole, trasporti, solo per citare alcuni settori, hanno bisogno di informazioni meteo mirate. “Questo stimola lo sviluppo di imprese focalizzate. Per un giovane, la meteorologia – conclude Zardi – è sicuramente un’opzione da prendere in considerazione”.

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