Scandalo Pfizer, documento segreto dell’EMA svela la verità: omessa riduzione dell’efficacia dei vaccini anti Covid, Europa sotto shock

Pfizer aveva già condotto esami sul campione clinico fino a marzo 2021
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Nel caos tumultuoso della pandemia globale, dove le speranze si alternano alle delusioni e la fiducia viene erosa come sabbia portata via dal vento, una rivelazione scioccante ha scosso il mondo della sanità e della politica europea. Emergono dettagli esplosivi da documenti segreti dell’Agenzia europea dei medicinali (Ema), gettando una luce sinistra sull’operato della gigantesca casa farmaceutica Pfizer. Il colosso dei vaccini, noto per la sua rapida produzione e distribuzione di vaccini anti Covid-19, è ora al centro di un vortice di polemiche, poiché emerge che Pfizer ha nascosto una significativa riduzione dell’efficacia dei suoi vaccini.

Il velo dell’inganno: Pfizer consapevole, Europa ignara

La storia, che sembra uscita dalle pagine di un romanzo di spionaggio, rivela che Pfizer era consapevole di una diminuzione significativa dell’efficacia del suo vaccino già nell’aprile del 2021, ma ha omesso di divulgare tempestivamente queste informazioni cruciali alle autorità sanitarie europee. Il vaccino Pfizer, inizialmente lodato per la sua efficacia straordinaria del 95%, ha visto questa percentuale scendere al 83,7% dopo soli quattro mesi dall’immunizzazione. Un calo così drammatico dell’efficacia solleva domande fondamentali sulla durata e l’affidabilità del vaccino nel lungo periodo, gettando un’ombra sulle promesse di protezione offerte.

Ma la vera rivelazione scioccante è la tempistica della divulgazione di queste informazioni vitali. È stato rivelato dal Fatto Quotidiano che Pfizer ha tenuto nascoste queste scoperte fino all’ultimo momento, poco prima della firma di un contratto massiccio per l’acquisto di 900 milioni di dosi da parte dell’Unione Europea. La caduta dell’efficacia è stata comunicata solo due giorni prima della firma del contratto, sollevando interrogativi sull’etica e la trasparenza dei giganti farmaceutici.

Le risposte evasive delle autorità europee aggiungono combustibile alle fiamme dell’indignazione pubblica. La Commissione Europea, contattata per commentare la situazione, ha evitato di fornire dettagli sulle sue interazioni con Pfizer riguardo alla riduzione dell’efficacia, rifugiandosi dietro ai protocolli e ai pareri dell’Ema. Tuttavia, ciò solleva interrogativi sul ruolo di tali organismi di regolamentazione nel proteggere gli interessi dei cittadini europei rispetto agli interessi commerciali delle grandi aziende.

Dubbi e omissioni nel processo decisionale

La vicenda si complica ulteriormente quando emergono dettagli sul ruolo di singoli attori all’interno del processo decisionale. Giorgio Palù, presidente dell’Aifa e membro del Comitato tecnico scientifico istituito presso il ministero della Salute italiano, è stato coinvolto nel Comitato dell’Ema che ha esaminato i dati, ma rimangono dubbi su eventuali discussioni con altri membri chiave del governo italiano riguardo alla riduzione dell’efficacia del vaccino Pfizer. Questo solleva interrogativi sul coinvolgimento delle istituzioni nazionali nel processo decisionale e sulla trasparenza delle relazioni tra organi di regolamentazione e autorità politiche.

Ma il mistero si infittisce ulteriormente quando emergono dettagli sulla tempistica dei fatti. Pfizer aveva già condotto esami sul campione clinico fino a marzo 2021, rivelando la caduta dell’efficacia, ma ha scelto di non divulgare immediatamente questi risultati, preferendo una narrazione più rosea per sostenere la sua posizione nel mercato dei vaccini. Questo atteggiamento evasivo e calcolato solleva interrogativi sulla fiducia che possiamo riporre nelle grandi aziende farmaceutiche e sulle autorità regolamentari che dovrebbero vigilare su di esse.

Chi salvaguarda la salute pubblica?

Ma forse la domanda più bruciante che questa saga solleva è: chi sta veramente proteggendo la salute pubblica? Mentre le grandi aziende farmaceutiche come Pfizer si ritirano dalle loro responsabilità trascurando di divulgare informazioni cruciali, e le autorità regolamentari sembrano dare priorità agli interessi commerciali sul benessere dei cittadini, il tessuto della fiducia pubblica è logorato e l’opinione pubblica è lasciata a interrogarsi sulla sincerità delle dichiarazioni ufficiali e sull’integrità dei processi decisionali.

Lo scandalo Pfizer è un promemoria amaro delle sfide che affrontiamo nel garantire la sicurezza e l’efficacia dei vaccini, nonché nella tutela della salute pubblica. Mentre la nostra lotta contro la pandemia continua, è imperativo che richiediamo responsabilità e trasparenza da parte di tutti gli attori coinvolti, affinché possiamo affrontare questa sfida globale con la fiducia e la determinazione necessarie per superarla.

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