Un anno fa il terremoto M7.8 tra Turchia e Siria, oggi commemorazioni per le 59mila vittime

La provincia turca di Hatay, che si trova tra il Mar Mediterraneo e il confine con la Siria, è stata la più colpita
MeteoWeb

Milioni di persone in tutta la Turchia commemorano oggi la perdita di oltre 53mila amici, familiari e vicini nell’ecatombe sismica che ha colpito il Paese un anno fa. Per ricordare quello che viene definito il “Disastro del Secolo“, il governo ha organizzato una serie di eventi per commemorare il primo anniversario del disastro nel Sud della Turchia. Ad Antakya, sul fiume Orontes, dopo un momento di silenzio alle 04:17 del mattino, l’ora in cui il terremoto ha colpito, garofani sono stati gettati nelle acque in un gesto di ricordo. La provincia di Hatay, che si trova tra il Mar Mediterraneo e il confine con la Siria, è stata la più colpita delle 11 province meridionali interessate dal sisma magnitudo 7.8. Inclusi i 6mila morti nella vicina Siria, il terremoto ha causato più di 59mila vittime.

Finora sono state registrate più di 20mila scosse (dati AFAD per la Turchia) di magnitudo maggiore di 2.0: di queste, 4 hanno avuto magnitudo maggiore di 6.0 – tutte avvenute dal 6 al 20 febbraio 2023-, circa 50 hanno avuto magnitudo tra 5.0 e 6.0, circa 600 magnitudo tra 4.0 e 5.0 e oltre 3400 eventi di magnitudo tra 3.0 e 4.0. Quindi la maggior parte di questi terremoti hanno avuto magnitudo minore di 3.0, riporta l’INGV. Il sisma è avvenuto su una struttura geologica ben nota, la cosiddetta Faglia Est-Anatolica (EAF), una faglia trascorrente lungo la quale la placca anatolica viene spinta verso ovest dalla placca arabica a sud.

Il presidente turco Recep Tayyip Erdogan si recherà a Kahramanmaras, epicentro del terremoto, per ispezionare i lavori di ricostruzione della città e ricollocare migliaia di persone che rimangono in tende e container prefabbricati. Consegnerà anche case completate ai sopravvissuti, per poi passare il resto della settimana a visitare altre città nella zona del terremoto.

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