Aumento della mortalità di massa tra i salmoni allevati in piscicoltura

Gli studiosi ipotizzano che diversi fattori possano contribuire a questo fenomeno allarmante
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Nel cuore dell’industria ittica mondiale, una crisi sta prendendo forma silenziosamente, minacciando non solo la stabilità economica di molte nazioni, ma anche l’equilibrio degli ecosistemi marini stessi. Parliamo dell’aumento preoccupante della frequenza e dell’entità degli eventi di mortalità di massa tra i salmoni allevati in piscicoltura.

Lo studio

Uno studio pubblicato su Scientific Reports ha gettato luce su questo fenomeno inquietante, rivelando un incremento significativo di tali eventi a partire dal 2012. Condotta da Gerald Singh e il suo team, l’analisi ha scrutato i dati sulla mortalità dei salmoni provenienti da Norvegia, Canada, Regno Unito, Cile, Australia e Nuova Zelanda – paesi che, collettivamente, costituiscono oltre il 92% della produzione mondiale di salmoni allevati nel 2021. I risultati sono stati impressionanti: più di 865 milioni di casi di mortalità di salmoni sono stati documentati nell’arco di dieci anni, sottolineando la scala drammatica di questo problema emergente.

Ma quali sono le caratteristiche degli eventi di mortalità di massa che rendono così allarmante questa situazione? Si tratta di episodi in cui un numero sproporzionato di organismi muore in un breve lasso di tempo. Nel caso dei salmoni in piscicoltura, questo può avere conseguenze devastanti sia per l’industria che per gli ecosistemi marini. Singh e il suo team hanno scoperto che sia la frequenza degli eventi di mortalità più elevata del 10% che il numero massimo di pesci uccisi in tali eventi sono aumentati in modo significativo in Norvegia, Canada e Regno Unito nel corso del periodo preso in esame.

5,14 milioni di pesci in pericolo

Le cifre sono sconcertanti: si stima che le perdite massime potenziali per un singolo evento di mortalità di massa possano raggiungere i 5,14 milioni di pesci in Norvegia, 5,05 milioni in Canada e oltre un milione nel Regno Unito. Questi numeri non solo mettono in evidenza la scala del problema, ma pongono anche interrogativi cruciali sulla sostenibilità e l’efficacia delle pratiche di allevamento attuali.

Cosa sta alimentando questo aumento della mortalità tra i salmoni allevati in piscicoltura? Gli studiosi ipotizzano che diversi fattori possano contribuire a questo fenomeno allarmante. L’adozione di tecnologie e pratiche produttive volte a intensificare la produzione di salmoni potrebbe giocare un ruolo significativo. L’utilizzo di intelligenza artificiale e telecamere per monitorare i pesci e identificare potenziali focolai di malattie, così come l’allevamento di salmoni in siti offshore o esposti, potrebbe aumentare il rischio di eventi di mortalità di massa.

Il ruolo die cambiamenti climatici

Ma c’è un altro fattore da considerare: l’impatto dei cambiamenti climatici sugli ambienti oceanici. L’aumento della variabilità degli oceani potrebbe rendere gli allevamenti ittici più vulnerabili a condizioni ambientali estreme, favorendo la diffusione di malattie e altri fattori che contribuiscono alla mortalità dei salmoni.

Tuttavia, è importante sottolineare che mentre queste tecnologie e pratiche intendono ridurre i rischi per l’allevamento dei salmoni, potrebbero anche creare nuove sfide e giustificare la produzione in contesti che potenzialmente espongono un maggior numero di pesci a pericoli che possono contribuire agli eventi di mortalità di massa.

Ma quali sono le conseguenze di questi eventi per l’industria e le comunità che dipendono da essa? La perdita di una quantità così elevata di salmoni può avere ripercussioni economiche significative, minacciando la sostenibilità economica delle operazioni di allevamento e mettendo a rischio i mezzi di sussistenza delle persone coinvolte. Inoltre, gli eventi di mortalità di massa possono avere impatti a cascata sugli ecosistemi marini, destabilizzando le catene alimentari e compromettendo la biodiversità.

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