Covid creato in laboratorio, l’esperto rivela i dettagli del progetto segreto: ecco la “pistola fumante”

"Non possiamo più ignorare la verità dietro la creazione di questo virus che ha sconvolto le vite di milioni di persone"
MeteoWeb

Il COVID-19 potrebbe essere stato creato in un laboratorio cinese, secondo le dichiarazioni di un professore britannico alle Nazioni Unite. Parallelamente, un altro esperto afferma che le prove raccolte hanno raggiunto “il livello di una pistola fumante“, sottolineando l’urgenza di indagare su questa ipotesi con la massima serietà.

Le dichiarazioni di Richard H. Ebright

Secondo quanto riportato in un recente articolo del Wall Street Journal, il biologo molecolare Richard H. Ebright, docente presso la Rutgers University, ha avanzato l’ipotesi che il virus responsabile di milioni di morti in tutto il mondo potrebbe essere stato creato artificialmente nell’Istituto di Virologia di Wuhan, in Cina. Tale conclusione si basa su prove emerse da un documento del laboratorio risalente al 2018, il quale discuteva la possibilità di creare un virus di tale natura.

Non possiamo più ignorare la verità dietro la creazione di questo virus che ha sconvolto le vite di milioni di persone“, afferma Ebright con una determinazione che non lascia spazio a dubbi. “Le prove sono chiare e inequivocabili.”

Il Progetto DEFUSE

Ma qual è questa verità sconvolgente che Ebright e altri coraggiosi ricercatori hanno scoperto? Un documento del 2018, proveniente direttamente dal Wuhan Institute of Virology in Cina, che potrebbe essere la chiave per sbrogliare il groviglio di menzogne e inganni intorno all’origine del COVID-19. Un documento che parla di creare un virus, un virus che avrebbe potuto essere quello stesso flagello che oggi plaga il mondo intero.

Secondo quanto riportato nell’articolo di Nicholas Wade, ex redattore del New York Times, Richard H. Ebright ha dichiarato che “[Il documento] eleva le prove fornite dalla sequenza del genoma dal livello di degno di nota al livello di pistola fumante“. I documenti del laboratorio in cui è stato ipoteticamente creato il Covid, citati da Ebright, contenevano bozze e note riguardanti una proposta di sovvenzione chiamata Progetto DEFUSE, il cui obiettivo era testare la capacità di ingegnerizzazione del coronavirus dei pipistrelli in modo da renderli più facilmente trasmissibili agli esseri umani, un sinistro esperimento volto a manipolare i coronavirus dei pipistrelli per renderli più trasmissibili agli esseri umani.

Un virus preadattato?

Il Covid è stato creato in laboratorio? È possibile che questo esperimento sia stato effettivamente portato avanti in segreto? E se sì, quali potrebbero essere le conseguenze di un tale atto di arroganza scientifica?

Secondo quanto scritto da Wade, ex redattore scientifico del New York Times, “I virus realizzati secondo il protocollo DEFUSE avrebbero potuto essere disponibili prima dello scoppio del Covid-19, tra agosto e novembre 2019“. Questa affermazione potrebbe finalmente gettare luce sulla tempistica apparentemente inspiegabile della pandemia e sulla sua origine.

Mentre la maggior parte dei virus richiede ripetuti tentativi per passare da un animale ospite all’uomo, SARS-CoV-2 ha infettato gli esseri umani immediatamente, come se fosse stato preadattato durante la crescita nei topi umanizzati richiesti dal protocollo DEFUSE”, ha puntualizzato Wade.

“Un incidente collegato alla ricerca”

Dr. Filippa Lentzos, una voce autorevole nel mondo della sicurezza internazionale, rompe gli schemi convenzionali con una franchezza che non lascia spazio all’interpretazione. “Dobbiamo riconoscere la possibilità che la pandemia possa essere stata innescata da un incidente collegato alla ricerca“, afferma, con l’autorità di chi è consapevole delle implicazioni di una tale affermazione.

Il Wuhan Institute of Virology, un luogo che una volta era sinonimo di innovazione scientifica, ora si trova sotto i riflettori della speculazione e della controversia. È stato il punto di partenza di un evento che ha cambiato il corso della storia moderna? Le autorità cinesi hanno taciuto per proteggere un segreto di portata globale?

Mentre la comunità scientifica continua a dibattere sull’origine della pandemia da coronavirus, emerge la convinzione del biologo molecolare Richard H. Ebright che vi sia credibilità nell’ipotesi che il lavoro proposto dall’EcoHealth Alliance, ora controversa, abbia contribuito allo sviluppo del COVID-19.

“Prove più chiare”

In seguito alla pubblicazione dei documenti del 2018 – resi noti dall’US Right to Know attraverso una richiesta del Freedom of Information Act – Ebright ha dichiarato che ci sono prove più chiare che il virus sia stato prodotto in un laboratorio“, riporta il Daily Telegraph.

I documenti del 2018 contenevano bozze e note relative al progetto DEFUSE e ai metodi per rendere i coronavirus dei pipistrelli più trasmissibili. I ricercatori hanno proposto l’introduzione in laboratorio di “siti di clivaggio appropriati specifici per l’uomo” nelle proteine spike dei virus legati alla SARS, lo stesso metodo che diversi biologi ritengono possa essere stato utilizzato per sintetizzare il coronavirus responsabile della pandemia.

Secondo i documenti, una parte della ricerca sarebbe stata condotta presso il laboratorio di Wuhan, dove le condizioni di sicurezza erano considerate inferiori agli standard statunitensi, tanto da far ipotizzare che gli scienziati americani “probabilmente sarebbero andati fuori di testa“.

Parlando davanti alle Nazioni Unite a New York, Lentzos ha presentato il lavoro della Task Force indipendente sulla ricerca dei rischi pandemici, che esorta gli scienziati di tutto il mondo a seguire standard più rigorosi per prevenire una futura epidemia globale, secondo quanto riportato dal Telegraph.

Condividi