Guerra Ucraina, la Russia ha spostato armi nucleari in Bielorussia

Guerra Ucraina, funzionari occidentali confermano che la Russia ha spostato bombe nucleari tattiche in Bielorussia
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La Russia ha spostato armi nucleari tattiche dai propri confini alla vicina Bielorussia, come annunciato dal Cremlino lo scorso giugno: lo scrive Foreign Policy, citando la conferma di “funzionari occidentali“, tra cui Arvydas Anusauskas, ministro della Difesa lituano. La notizia dell’avvicinamento dell’arsenale russo di diverse centinaia di chilometri al territorio dei Paesi Nato non è una novità, ma si aggiunge al dibattito di questi giorni rilanciato dalle dichiarazioni di Vladimir Putin. In una intervista, il presidente russo ha detto che “da un punto di vista tecnico-militare siamo, ovviamente, pronti” all’uso dell’arma atomica, ma ha aggiunto di non ritenere che “si stia precipitando” verso un conflitto nucleare e ha affermato di non aver preso in considerazione l’uso di armi nucleari tattiche in Ucraina nel 2022, perchè “non ce n’è mai stata una tale necessità“.

Gli analisti open source si sono concentrati su due siti particolari in Bielorussia. Nella città di Asipovichy, vicino a una base russa per i missili Iskander, nell’ultimo anno e mezzo i funzionari hanno costruito una recinzione di sicurezza a quattro strati e garage di guarnigione per potenziali depositi di lanciatori e testate, secondo Hans Kristensen, direttore di un progetto di raccolta di informazioni presso la Federation of American Scientists. Nella parte nord-orientale della Bielorussia, nella città di Prudok, la Russia sembra aver costruito un bunker e un grande garage vicino all’ingresso della ferrovia, ha aggiunto l’analista, secondo cui si tratta piuttosto di preparativi per eventuali operazioni di trasferimento urgente.

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