Boom del prezzo del Petrolio: è ai massimi da 5 mesi

Vola il prezzo del Petrolio, preoccupa la situazione geopolitica internazionale
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I prezzi del petrolio salgono ancora con le notizie in arrivo dal Medio Oriente e con la prospettiva di un taglio delle forniture del Messico. Il Wti con consegna a maggio ha scavalcato gli 84 dollari al barile, salendo dell’1,3% a 84,8. Il Brent con consegna a giugno è invece a 88,50 dollari al barile con un rialzo dell’1,2%. Si tratta dei prezzi più alti degli ultimi 5 mesi. Da inizio anno il Brent è salito del 14%, il Wti del 18% circa

Eni e Saipem guidano il Ftse Mib con rialzi vicini a tre punti percentuali ma tutto il settore petrolifero è al centro degli acquisti (+2% Stoxx 600 Oil&Gas) con le quotazioni del greggio ai massimi da fine ottobre. Sono in primo luogo gli ulteriori fattori di accelerazione della tensione in Medio Oriente, dopo l’attacco di Israele all’ambasciata iraniana a Damasco che potrebbe innescare una reazione da parte di Teheran, ad alimentare gli acquisti sul petrolio.

Finora il mercato non si è preoccupato delle interruzioni dell’approvvigionamento dato che la guerra è rimasta contenuta“, indicano gli analisti dell’Anz, ma “il coinvolgimento dell’Iran potrebbe mettere a rischio le sue forniture di petrolio“. Anche altri fattori stanno influenzando le contrattazioni: secondo quanto riportato da Bloomberg, il gruppo petrolifero statale messicano Pemex ha cancellato contratti per la fornitura di greggio a Stati Uniti, Europa e Asia dimezzando le esportazioni del Maya, il suo prodotto benchmark. Domani inoltre è in calendario un meeting via web dei Paesi esportatori di greggio aderenti al gruppo Opec+: il mercato si aspetta una conferma dell’attuale policy che prevede tagli volontari pari a complessivi 2,2 milioni di barili al giorno fino a giugno.

I mercati delle materie prime stanno assistendo a molte ragioni per cui il petrolio rimane uno dei preferiti tra gli investitori a breve termine poiché le riserve in calo, il lento ritmo della transizione energetica, così come l’anticipazione di politiche favorevoli dopo le elezioni in India e negli Stati Uniti si stanno sommando per creare opportunità, secondo uno dei principali investitori di materie prime del mondo, Jim Rogers. Intervistato da S&P Comodità Insight, ha aggiunto che “il mondo non ha scoperto molto più petrolio. Ci sono sostituti in arrivo, ma i sostituti richiedono molto tempo e non stanno arrivando abbastanza velocemente“.

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