Sotto Shock: il 2023 rivela un clima in agonia, ma sarà colpa dell’uomo?

"I dati raccolti indicano che quest'anno l'Europa ha sperimentato temperature sempre più elevate, confermando una tendenza al riscaldamento in corso"
MeteoWeb

All’inizio del mese di gennaio, nel suo ultimo rapporto Global Climate Highlights, il Servizio per il Cambiamento Climatico di Copernicus (Copernicus Climate Change Service – C3S) ha dichiarato che, dopo una serie di record in vari indicatori climatici chiave, nel 2023 il pianeta ha vissuto l’anno più caldo mai registrato. In questo contesto, il C3S e l’Organizzazione meteorologica mondiale (OMM) hanno unito le forze per approfondire il clima europeo e svelarne l’evoluzione e l’impatto sulla vita delle persone. Per presentare i risultati relativi allo stato europeo del clima 2023, si è svolta una conferenza stampa virtuale il 16 aprile alle 14:00, durante la quale si sono discussi i risultati presenti in questo rapporto con gli esperti del C3S e del OMM.

Discutere del Clima in Europa

Tra i partecipanti figuravano Elisabeth Hamdouch, Vicedirettore dell’unità Copernicus dell’UE presso la Commissione europea, Carlo Buontempo, Direttore del Copernicus Climate Change Service (C3S) presso il Centro europeo per le previsioni meteorologiche a medio raggio (ECMWF), e Chris Hewitt, Direttore dei servizi climatici dell’Organizzazione meteorologica mondiale (OMM).

La discussione è stata moderata da Ruth McAvinia, Leader del Team di Comunicazione presso Copernicus, ECMWF, e ha visto la partecipazione di esperti come Rebecca Emerton, Scienziata del Clima presso il C3S, ECMWF, e Andrew Ferrone, Responsabile del Dipartimento di Meteorologia presso ASTA.

Durante la sessione di domande e risposte, sono intervenuti Samantha Burgess, Vicedirettrice del C3S, ECMWF, e José Álvaro Silva dell’OMM, portando ulteriori approfondimenti su tematiche cruciali legate all’adattamento climatico.

L’impatto del cambiamento climatico in Europa nel 2023

La Vice Direttrice dell’unità Copernicus dell’UE presso la Commissione europea, Elisabeth Hamdouch, ha sottolineato l’impatto del cambiamento climatico sull’Europa, evidenziando un aumento significativo delle temperature e dei fenomeni climatici estremi nel corso dell’anno: “Nel 2023 l’Europa ha registrato un significativo aumento delle temperature e dell’incidenza di fenomeni climatici estremi. Per affrontare questa sfida, l’Unione Europea ha lanciato il Green Deal, un piano ambizioso che mira a ridurre le emissioni del 55% entro il 2030. In questo contesto, Copernicus svolge un ruolo cruciale fornendo dati e supporto per le azioni climatiche urgenti. Il presente rapporto rappresenta il contributo dell’Unione Europea ai quadri globali sull’ambiente. Inoltre, l’UE sta attivamente preparando un nuovo sistema di monitoraggio delle emissioni di CO2 per migliorare la nostra comprensione e la nostra capacità di rispondere efficacemente alla crisi climatica.”

Il moderatore Ruth McAvinia ha guidato la discussione, permettendo a esperti come Carlo Buontempo, Direttore del Copernicus Climate Change Service (C3S), e José Álvaro Silva dell’Organizzazione meteorologica mondiale (OMM) di condividere le loro prospettive.

Affrontare le sfide climatiche in Europa

Buontempo ha presentato una rappresentazione dettagliata degli eventi climatici del 2023, sottolineando la complessità e l’entità delle sfide affrontate dall’Europa: “Il rapporto offre una rappresentazione dettagliata degli eventi climatici del 2023 e degli anni precedenti. Come è noto, l’anno è stato straordinariamente anomalo, soprattutto se confrontato con gli eventi climatici degli ultimi millenni. Molti eventi del 2022 e del 2023 sono stati sorprendenti per la loro intensità e portata. Il 2023 è stato un anno complesso e multiforme in termini di clima in Europa, con oltre 100.000 persone colpite da eventi climatici e danni economici stimati in oltre 2 miliardi di euro. Le informazioni contenute nel rapporto sono estremamente cruciali per valutare e pianificare le azioni future di adattamento e mitigazione climatica.”

Sette indicatori climatici

Silva ha sottolineato l’importanza dei sette indicatori climatici fondamentali nel monitorare l’andamento del cambiamento climatico, evidenziando l’imprescindibile contributo di Copernicus nel fornire dati accurati e tempestivi: “Abbiamo identificato sette indicatori climatici fondamentali, tra cui la temperatura, la concentrazione atmosferica dei gas serra e il livello del mare. Sin dal 2016, abbiamo fornito una versione preliminare del rapporto globale dei meeting della COP. Quest’anno, abbiamo avuto una collaborazione fruttuosa con Copernicus per produrre il rapporto sul clima in Europa. I dati raccolti indicano che quest’anno l’Europa ha sperimentato temperature sempre più elevate, confermando una tendenza al riscaldamento in corso.”

Rebecca Emerson ha presentato le ultime scoperte riguardanti l’aumento delle temperature e il conseguente innalzamento del livello del mare: “Le temperature continuano ad aumentare costantemente, mentre il livello del mare si alza a causa dello scioglimento dei ghiacciai. Quest’anno segna anche un evento significativo: per la prima volta, quasi ogni giorno abbiamo superato i livelli di emissione registrati durante la rivoluzione industriale. L’evento climatico di El Niño ha anche avuto un impatto rilevante su questi fenomeni.”

Andrew Ferrone ha concluso la discussione, ribadendo l’importanza cruciale dell’adattamento come strumento fondamentale per garantire il progresso e la sostenibilità dell’Europa in un mondo sempre più influenzato dal cambiamento climatico.

Il Cambiamento Climatico è colpa dell’uomo?

Durante la sessione di domande e risposte, abbiamo posto un interrogativo cruciale riguardante la responsabilità umana nel cambiamento climatico: “Questi dati sono sicuramente molto allarmanti, ma possiamo definire quanto è responsabilità dell’uomo e quanto è il risultato di circostanze naturali destinate a ripetersi?“.

Gli esperti hanno sottolineato che non si può trascurare l’importanza dei cicli climatici naturali nella formazione del clima terrestre.

La risposta di Samantha Burgess

Samantha Burgess ha fornito una panoramica di dati derivanti dal Report: “Sì, credo che questa sia una domanda davvero importante e rappresenti una sfida significativa. È difficile far comprendere alle persone l’importanza di questo documento di sintesi, che conta ben 8000 parole, contenente tutte le informazioni riguardanti lo stato completo del clima europeo. Riassumendo il rapporto, posso dire che nel 2023 l’Europa ha registrato un numero considerevole di persone colpite dallo stress da calore, da temperature oceaniche record e dallo scioglimento senza precedenti dei ghiacciai. Abbiamo assistito anche a un numero elevato di eventi estremi, come il più grande incendio mai verificatosi in Europa, in Grecia lo scorso anno, e la frequenza impressionante di inondazioni e tempeste in tutta Europa. È evidente che gli eventi estremi diventeranno sempre più frequenti e intensi a causa del cambiamento climatico.

La risposta di José Álvaro Silva

Anche José Álvaro Silva, ha concluso dandoci la risposta: “Vorrei enfatizzare i risultati della sezione sulle politiche e le azioni climatiche, in relazione naturalmente con le scoperte della scienza climatica nella prima parte del rapporto. Con l’incremento della frequenza e dell’intensità degli eventi estremi, è essenziale rafforzare la risposta in termini di sistemi di allerta. Questi sistemi includono avvisi precoci forniti dai servizi meteorologici nazionali e dai centri climatici regionali per l’Europa, che supportano i membri nell’aumentare la consapevolezza e la preparazione per tali eventi estremi. Questo è uno dei punti salienti che vorrei sottolineare, ma è importante anche considerare altre misure significative nel contesto delle politiche e azioni climatiche. Ad esempio, gli obiettivi legati alla pianificazione urbana e alle misure di intervento o agli spazi verdi che possono contribuire a ridurre l’impatto del riscaldamento nelle città, che sono particolarmente rilevanti dato il crescente numero di anziani che vivono nelle aree urbane e che necessitano di essere adeguatamente preparati per affrontare le condizioni meteorologiche avverse. È essenziale migliorare la percezione del rischio climatico tra la popolazione e rafforzare le partnership per fornire una risposta congiunta a questi eventi estremi in aumento, come evidenziato anche nel rapporto.

Gli esperti non hanno attribuito la colpa all’uomo per il cambiamento climatico. Piuttosto, hanno evidenziato, di fronte ai dati del cambiamento climatico nel 2023, che la nostra responsabilità primaria risiede nell’elaborare e attuare strategie concrete di adattamento e mitigazione. Questo significa che, la nostra “colpa” si manifesta nel momento in cui non ci assumiamo la responsabilità di gestire gli impatti attuali e futuri del cambiamento climatico attraverso strategie mirate di adattamento e mitigazione.

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