Confermando le anticipazioni di ieri, i Paesi del G7, nel documento finale del G7 Ambiente, Energia e Clima, si impegnano a “eliminare progressivamente la generazione di energia a carbone durante la prima metà degli anni 2030 o in un periodo coerente con il mantenimento dell’aumento della temperatura entro un grado e mezzo“: è quanto si legge nel documento finale. Sul fronte della cooperazione con altri Paesi figura un impegno a promuovere lo stop all’approvazione di nuove centrali elettriche a carbone a livello globale il più presto possibile.
La crisi climatica minaccia sviluppo sostenibile e sicurezza
“Ribadiamo le nostre preoccupazioni sulla gravità e l’urgenza derivanti dalla crisi globale, interconnessa e che si rafforza reciprocamente, del cambiamento climatico, della perdita di biodiversità e dell’inquinamento, nonché della desertificazione, del territorio, del suolo e dell’oceano“: è quanto si legge nel documento finale del G7 clima, ambiente e energia che si chiude oggi a Venaria. “Il degrado e la scarsità d’acqua, la siccità e la deforestazione che rappresentano una minaccia globale allo sviluppo sostenibile. Riconosciamo inoltre che questi problemi aggravano ulteriormente le perturbazioni economiche e sociali, le minacce alla salute e i danni ambientali, l’accesso all’energia e le sfide alla sicurezza, nonché le preoccupazioni esistenti in materia di sicurezza, comprese quelle causate o esacerbate dalla guerra di aggressione della Russia contro l’Ucraina“. “Per affrontare queste sfide riaffermiamo il nostro impegno ad attuare azioni concrete immediate, a breve e medio termine in questo decennio critico. Ci baseremo sui progressi, sul sostegno che abbiamo mobilitato e sui partenariati che abbiamo stretto con altri soggetti al di fuori del G7, per affrontare la tripla crisi“. Resta l’obiettivo del raggiungimento di emissioni nette di gas serra zero entro il 2050 al più tardi, per mantenere a portata di mano il limite di 1,5 °C di aumento della temperatura.
G7, per il clima investire migliaia di miliardi
Tra gli impegni presi al G7 Ambiente, Energia e Clima a Venaria reale viene riconosciuta la necessità di sbloccare finanziamenti per il clima nell’ordine di “migliaia di miliardi“, riconoscendo le sfide che i Paesi vulnerabili stanno affrontando in relazione agli impatti climatici.
Si sottolineano le sfide, gli oneri del debito, gli spazi fiscali dei diversi Paesi per incrementare gli in vestimenti, ed un incoraggiamento alle banche multilaterali di sviluppo perché aumentino i loro obiettivi di finanziamento per il clima coordinandosi con un approccio armonico.
Impegno a promuovere l’energia da fusione nucleare
I ministri del G7 Clima, Energia e Ambiente hanno deciso di “istituire un gruppo di lavoro nell’ambito del G7 sull’energia da fusione, per condividere le migliori pratiche ed esplorare aree di cooperazione reciproca tra Paesi con l’obiettivo di rafforzare la cooperazione in materia di ricerca e sviluppo“: è quanto si legge nella dichiarazione finale del summit in corso a Venaria. Sottolineando l’impegno a “sostenere gli sforzi multilaterali per rafforzare la resilienza delle catene di approvvigionamento nucleare“, i ministri del G7 si impegnano, inoltre, a “promuovere collaborazioni internazionali per accelerare lo sviluppo e la realizzazione di impianti pilota a fusione, incoraggiando l’aumento degli investimenti privati e dell’impegno pubblico per risolvere le sfide della ricerca e sviluppare catene di approvvigionamento e forza lavoro internazionali” e a “istituire uno scambio nel G7 per promuovere approcci coerenti alle normative sulla fusione, ove opportuno”.
Le rinnovabili
Il G7 che si conclude oggi s’impegna a “sostenere la triplicazione della capacità globale di energia rinnovabile e rafforzare la sicurezza energetica aumentando la flessibilità del sistema attraverso la risposta alla domanda, il rafforzamento della rete e l’implementazione delle reti intelligenti, contribuendo anche a un obiettivo globale di stoccaggio dell’energia nel settore energetico di 1.500 GW nel 2030, un obiettivo globale di oltre sei aumentare da 230 GW nel 2022 anche attraverso obiettivi e politiche esistenti“. Tra gli obiettivi c’è “l’aumento significativo degli investimenti nelle reti di trasmissione e distribuzione dell’elettricità entro il 2030 con l’obiettivo di espandere, rafforzare, modernizzando e digitalizzando le reti“, vista l’analisi dell’Iea (International Energy Agency), secondo cui gli investimenti nella rete globale devono quasi raddoppiare entro il 2030 fino a superare i 600 miliardi di dollari l’anno per raggiungere gli obiettivi climatici nazionali annunciati. I ministri invitano poi “Irena (International Renewable Energy Agency) e Iea a monitorare e riferire i nostri progressi entro il 2025 nel raggiungimento del nostro contributo collettivo all’obiettivo globale di triplicazione delle rinnovabili e successivamente ogni anno, basandosi sulle loro analisi regolari esistenti sugli sviluppi globali delle rinnovabili“.