La giornata di Pasquetta del 2024 ha portato condizioni meteorologiche avverse in Trentino Alto Adige. La neve ha imbiancato i rilievi intorno ai 1.500 metri di quota, mentre pioggia si è abbattuta a quote più basse. Le Dolomiti e la zona di Madonna di Campiglio sono state interessate da una nevicata abbondante. Sulle strade di montagna, soprattutto nella provincia di Bolzano, il manto stradale è coperto di neve, rendendo necessarie misure di sicurezza. Per questo motivo, 6 passi dolomitici, Gardena, Pordoi, Fedaia, Valparola, Falzarego e Giau, sono stati chiusi al traffico. Resta in vigore la chiusura invernale per i passi Stelvio, Rombo, Pennes e Stalle.
Il Trentino è attualmente colpito da una violenta ondata di maltempo che ha causato diversi problemi, soprattutto nella valle del Chiese. In particolare, a Sottovillo, nel comune di Storo, il rio Lebrac è esondato, causando l’inondazione della statale del Caffaro. A causa di uno smottamento, la strada è stata chiusa al traffico all’altezza della rotonda in direzione di Storo, e le autorità locali stanno monitorando attentamente la situazione con l’aiuto dei vigili del fuoco volontari. Inoltre, è stata chiusa anche la SP6 della val di Non, nel tratto di Rumo, fino a domani. Anche sulla SS43 a Romeno si sono verificati problemi a causa del fango, ma i vigili del fuoco sono al lavoro per garantire un transito sicuro lungo la strada.
Chiusa per motivi di sicurezza la SS350 che collega Folgaria, in Trentino, alla provincia di Vicenza. Il distacco di due massi, nei pressi delle frane poi ripristinate di novembre e febbraio, e l’allerta meteo fanno infatti indotto il Servizio gestione strade della Provincia autonoma a emettere il provvedimento di stop alla circolazione. Domani mattina i tecnici effettueranno il sopralluogo per verificare la tenuta della parete che costeggia l’arteria ed eseguire le operazioni di disgaggio di eventuali altre rocce pericolanti.
In Trentino è forte il rischio valanghe: “Con le intense precipitazioni, sono previste molte valanghe spontanee, anche di grandi dimensioni – si legge nel bollettino dell’Euregio – L’abbondante neve fresca così come gli accumuli di neve ventata che si formeranno con il vento proveniente da sud tempestoso e da uragano e di grandi dimensioni possono facilmente subire un distacco provocato o spontaneo a tutte le esposizioni al di sopra del limite del bosco. Sono previste valanghe di grandi dimensioni. Alle quote di media montagna queste ultime possono trascinare la neve vecchia bagnata. I punti pericolosi e la probabilità di distacco aumenteranno con l’altitudine. Verso sera, con la rotazione del vento, la probabilità di distacco di valanghe asciutte spontanee aumenterà leggermente soprattutto in quota. Sui pendii erbosi ripidi, sono possibili valanghe per scivolamento di neve di dimensioni medio-grandi. Ciò specialmente sui pendii soleggiati ripidi al di sotto dei 2.600 metri circa, anche sui pendii ombreggiati ripidi al di sotto dei 2.200 metri. Evitare le zone con rotture da scivolamento“.
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