La sonda spaziale Voyager 1 “telefona” finalmente a casa dopo 5 mesi senza contatti

Per la prima volta in cinque mesi, gli scienziati della NASA sono riusciti a comunicare con Voyager 1 e a verificarne lo stato di salute
MeteoWeb

L’esploratore interstellare della NASA Voyager 1 comunica finalmente di nuovo con il controllo a terra in modo comprensibile. Sabato 20 aprile, Voyager 1 ha aggiornato il controllo a terra sul suo stato di salute per la prima volta in 5 mesi. Sebbene la sonda spaziale non stia ancora inviando dati scientifici validi alla Terra, sta ora restituendo informazioni utilizzabili sulla salute e sullo stato operativo dei suoi sistemi ingegneristici di bordo.

Trentacinque anni dopo il suo lancio avvenuto nel 1977, Voyager 1 è diventata il primo oggetto costruito dall’uomo a lasciare il Sistema Solare ed entrare nello spazio interstellare. È stata seguita fuori dai nostri quartieri cosmici dal “fratello” spaziale, Voyager 2, sei anni dopo, ossia nel 2018. Voyager 2, per fortuna, è ancora operativa e comunica bene con la Terra.

Il problema di Voyager 1

I due veicoli spaziali rimangono gli unici oggetti realizzati dall’uomo ad esplorare lo spazio oltre l’influenza del Sole. Tuttavia, il 14 novembre 2023, dopo 11 anni di esplorazione dello spazio interstellare e mentre si trovava a una sbalorditiva distanza di 24 miliardi di chilometri dalla Terra, il codice binario di Voyager 1, il linguaggio informatico composto da 0 e 1 che utilizza per comunicare con la sua squadra di volo alla NASA, ha smesso di avere senso.

A marzo, il team operativo Voyager 1 della NASA ha inviato un “poke” digitale alla navicella spaziale, richiedendo al suo sottosistema di dati di volo (FDS) di inviare a casa una lettura completa della memoria. Questo dump della memoria ha rivelato a scienziati e ingegneri che il “problema tecnico” è il risultato di un codice corrotto contenuto su un singolo chip che rappresenta circa il 3% della memoria FDS. La perdita di questo codice ha reso inutilizzabili i dati scientifici e ingegneristici della Voyager 1.

La soluzione

Il team della NASA non può riparare o sostituire fisicamente questo chip, ovviamente, ma ciò che può fare è posizionare in remoto il codice interessato altrove nella memoria FDS. Sebbene nessuna singola sezione della memoria sia abbastanza grande da contenere interamente questo codice, il team può suddividerlo in sezioni e archiviare questi blocchi separatamente. Per fare ciò, dovranno anche modificare le sezioni di archiviazione pertinenti per garantire che l’aggiunta di questo codice danneggiato non impedisca a tali aree di funzionare individualmente o di lavorare insieme nel loro complesso. Oltre a ciò, il personale della NASA dovrà anche garantire che eventuali riferimenti alla posizione del codice corrotto vengano aggiornati.

Voyager 1 chiama a Terra

Il 18 aprile 2024, il team ha iniziato a inviare il codice nella sua nuova posizione nella memoria FDS. Questo è stato un processo meticoloso, poiché un segnale radio impiega 22,5 ore per attraversare la distanza tra la Terra e la Voyager 1, e poi ci vogliono altre 22,5 ore per ricevere un segnale di ritorno dalla sonda.

Sabato 20 aprile, tuttavia, il team ha confermato che la modifica aveva funzionato. Per la prima volta in cinque mesi, gli scienziati sono riusciti a comunicare con la Voyager 1 e a verificarne lo stato di salute. Nelle prossime settimane, il team lavorerà alla regolazione del resto del software FDS e mirerà a recuperare le regioni del sistema responsabili della preparazione e della restituzione di dati scientifici vitali oltre i limiti del Sistema Solare.

Entrambe le sonde Voyager trasportano i “Golden Records”, dischi di rame placcati in oro da 12 pollici destinati a trasmettere la storia del nostro mondo agli extraterrestri. Questi includono una mappa del nostro Sistema Solare, un pezzo di uranio che funge da orologio radioattivo che permette ai destinatari di datare il lancio della sonda e istruzioni simboliche che spiegano come suonare il disco. Il contenuto del disco, selezionato per la NASA da un comitato presieduto dal leggendario astronomo Carl Sagan, comprende immagini codificate della vita sulla Terra, oltre a musica e suoni che possono essere riprodotti utilizzando uno stilo incluso.

Si prevede che i loro banchi di energia si esauriranno dopo il 2025. Continueranno quindi a vagare per la Via Lattea, potenzialmente per l’eternità, in silenzio.

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