Il 24 maggio 1915 l’Italia entra in guerra

Il 24 maggio 1915, l'Italia dichiarò ufficialmente guerra all'Austria-Ungheria, dando inizio a una nuova fase della Grande Guerra
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Il 24 maggio 1915 segna una data cruciale nella storia d’Italia: l’ingresso del Paese nella Prima Guerra Mondiale. Dopo una fase iniziale di neutralità e la rottura della Triplice Alleanza con Austria e Germania, l’Italia decide di schierarsi con le potenze dell’Intesa, ovvero Gran Bretagna, Francia e Russia.

L’Italia aveva mantenuto una posizione neutrale nei primi dieci mesi del conflitto, periodo durante il quale il Paese attraversò profondi cambiamenti politici. La neutralità iniziale era frutto degli equilibri giolittiani, che vedevano nel mantenimento della pace un elemento di stabilità interna. Tuttavia, le pressioni nazionalistiche e le mire espansionistiche iniziarono a prendere piede, spingendo verso un intervento militare.

Il ripudio della Triplice Alleanza avvenne in un contesto di intensi dibattiti politici e sociali. I sostenitori dell’intervento, tra cui spiccavano figure come Gabriele D’Annunzio e Benito Mussolini, che in seguito sarebbe diventato il leader del fascismo, vedevano nella guerra un’opportunità per affermare il prestigio internazionale dell’Italia e per realizzare aspirazioni territoriali, soprattutto nei confronti dell’Impero Austro-Ungarico.

L’ingresso dell’Italia nel conflitto al fianco dell’Intesa fu sancito dal Patto di Londra, un accordo segreto firmato il 26 aprile 1915, che prometteva all’Italia significativi guadagni territoriali in caso di vittoria. Queste promesse territoriali includevano il Trentino, l’Alto Adige, Trieste, l’Istria e parti della Dalmazia, regioni all’epoca sotto il controllo austriaco.

Il 24 maggio 1915, l’Italia dichiarò ufficialmente guerra all’Austria-Ungheria, dando inizio a una nuova fase della Grande Guerra. La partecipazione italiana avrebbe comportato enormi sacrifici umani e materiali, con oltre 600mila soldati italiani caduti e un significativo impatto sull’economia e la società del Paese. Nonostante le difficoltà, l’entrata in guerra rappresentò per molti un momento di riscatto nazionale, contribuendo a ridefinire il ruolo dell’Italia nel contesto europeo.

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