Il clima in Europa potrebbe cambiare drasticamente a causa della nascita di un’isola

"Queste previsioni ci dicono anche che ci sarà un anticipo nella nascita di questa isola, che prima era attesa attorno al 2065"
MeteoWeb

Gli scienziati hanno individuato un fenomeno in corso alle Svalbard che potrebbe avere importanti ripercussioni sul clima europeo. Il ghiacciaio Hornbreen, parte integrante dell’arcipelago delle Svalbard, sta subendo un rapido scioglimento che potrebbe portare alla formazione di una nuova isola e alterare significativamente il modello delle correnti marine nell’area.

Le dichiarazioni dell’esperto

Secondo il Professor Daniel Kępski, meteorologo e capo della 46esima Spedizione Polare polacca alle Svalbard, il ghiacciaio Hornbreen sta mostrando segni evidenti di scioglimento. Attraverso misurazioni georadar condotte dall’Università della Slesia, è stato previsto che il collegamento tra le due terre, attualmente garantito dal ghiacciaio, si scioglierà entro i prossimi 25-30 anni. Questo evento cambierà radicalmente il modello delle correnti marine nella regione, con possibili impatti sul clima dell’Europa continentale.

Una su tutte è aver capito che la parte più a sud di Spitsbergen, che si chiama Sorkapp, è un’isola a sé stante, attualmente collegata con la parte nord di Spitsbergen grazie al ghiacciaio di Hornbreen. Dalle misurazioni georadar condotte dagli scienziati dell’Università della Slesia, è previsto che – entro i prossimi 25-30 anni – la parte di collegamento del ghiacciaio fra le due terre si scioglierà, cambiando completamente il modello delle correnti del mare in questa regione e – verosimilmente – avrà effetti sul meteo dell’Europa continentale“, ha dichiarato il Professor Daniel Kępski a Sky TG 24.

Una nuova isola in Europa

Il Professor Kępski ha affermato che le previsioni indicano che la formazione della nuova isola potrebbe avvenire prima del previsto, probabilmente entro il 2065 anziché successivamente. Tuttavia, ha sottolineato che non è possibile prevedere con esattezza le dimensioni del varco che si aprirà nel ghiacciaio, rendendo difficile stimare l’entità delle conseguenze sul clima.

Queste previsioni ci dicono anche che ci sarà un anticipo nella nascita di questa isola, che prima era attesa attorno al 2065. Non è facile prevedere cosa succederà al clima dell’area, dipenderà anche molto da quanto sarà esteso il varco con Sorkapp; di certo però la mescolanza fra l’acqua fredda del mare di Barents con l’acqua più calda che arriva dal Mare della Groenlandia, aggiunta ai cambiamenti locali nell’ecosistema marino e ai processi di erosione della costa, avrà un’influenza sulle rotte dei cicloni e, per conseguenza, sul clima in Europa.” ha aggiunto il Professor Daniel Kępski.

L’influenza della nuova isola sui cicloni

Secondo le dichiarazioni rilasciate dal Professor Kępski questo cambiamento potrebbe influenzare il comportamento dei cicloni nell’area. I cicloni potrebbero essere deviati verso latitudini più basse o spostarsi verso la Scandinavia, aumentando la frequenza e l’intensità delle precipitazioni in Europa, in particolare nella Scandinavia continentale.

Mi aspetterei che i cicloni, che a volte seguono la corrente calda verso nord, potrebbero essere “bloccati” e invece, spostandosi verso nord, si fermerebbero più a lungo a latitudini più basse, oppure potrebbero dirigersi verso la Scandinavia. Potrebbe quindi accadere che in Europa, e soprattutto nella Scandinavia continentale, si concentrino più precipitazioni e che i temporali diventino più frequenti” ha continuato il Professor Daniel Kępski.

La stazione di ricerca di Hornsund

Ha inoltre evidenziato che la stazione di ricerca di Hornsund, operativa dal 1957, svolge un ruolo fondamentale nella raccolta di dati meteorologici, geofisici e sismologici, contribuendo alla comprensione dei cambiamenti climatici globali e dei fenomeni geofisici.

La stazione di Hornsund è stata costruita durante il terzo anno polare internazionale nel 1957, durante il quale molte stazioni polari sono state costruite da diverse nazioni. Fra il ‘57 e il ‘58 il primo team di ricercatori polacchi si è trasferito per qui per la prima volta per restarci un intero anno. Dopo qualche anno di pausa, le missioni di un anno sono riprese a fine anni ’70, quando c’è stato un ammodernamento della stazione. Da quel giorno la stazione di Hornund è occupata permanentemente e ogni anno, generalmente a giugno, si cambia la squadra di scienziati“, ha dichiarato il Professor Daniel Kępski a Sky TG 24.

La stazione di ricerca ospita una varietà di scienziati che lavorano tutto l’anno e durante l’estate, con compiti che vanno dalla raccolta di dati meteorologici alla sismologia e alla geofisica.

La nostra spedizione è iniziata infatti nel giugno 2023 e sta per terminare; è formata da un gruppo di scienziati che stanno tutto l’anno e da un gruppo che arriva per l’estate e resta circa 4 mesi. Qualche volta capita anche di ospitare colleghi di altre nazioni, anche perché lavoriamo a stretto contatto con altre istituzioni coinvolte nella ricerca alla Svalbard, soprattutto quelle che sono membri del consorzio SIOS di cui fa parte anche l’Italia. Quest’anno ci sono otto persone qui per tutto l’anno, me compreso, e sono meteorologi, geofisici, idrochimici, un meccanico, un ingegnere IT e un addetto alla stazione. ” ha concluso il Professor Daniel Kępski.

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