Il dramma degli Incendi Boschivi e le “misure antincendio” dell’UE

Questi incendi non solo danneggiano l'ambiente, ma contribuiscono anche in modo significativo alle emissioni di CO₂
MeteoWeb

Nell’ultimo anno, oltre mezzo milione di ettari di terreno sono stati consumati dalle fiamme nell’Unione Europea, un’allarme che ha destato l’attenzione delle autorità e degli esperti. Questa superficie, doppia rispetto al territorio del Lussemburgo, è stata devastata dagli incendi boschivi, concentrati principalmente nella stagione estiva e nella regione mediterranea. L’Italia, purtroppo, non è immune da questa minaccia e rimane uno dei paesi europei più a rischio. In vista di una nuova stagione calda e dell’aumento dei rischi, emerge la necessità di comprendere come l’Europa stia affrontando questa emergenza e se esista un approccio comune al problema.

L’Europa sotto l’ombra degli incendi

Francesco Pontiroli Gobbi, Team Leader per rescEU della Direzione Generale della Commissione Europea per la Protezione Civile e gli Aiuti Umanitari (DG ECHO), e Luigi D’Angelo, Direttore dell’Ufficio Operativo per la Gestione delle Emergenze del Dipartimento della Protezione Civile Italiana hanno messo in luce la complessità della situazione e le azioni intraprese a livello europeo e nazionale per fronteggiare questa emergenza.

Con l’avvicinarsi della stagione degli incendi boschivi, l’UE sta adottando una serie di misure per prepararsi e rispondere prontamente alle emergenze che potrebbero verificarsi. Uno dei principali interventi è rappresentato dal posizionamento di oltre 550 vigili del fuoco provenienti da 12 paesi europei, che saranno distribuiti in aree chiave del continente, tra cui Francia, Grecia, Portogallo e Spagna. Questi vigili del fuoco saranno pronti ad intervenire in caso di necessità, supportando le brigate locali e contribuendo a contenere gli incendi in modo più efficace.

Questa misura proattiva migliora la prontezza dell’Europa a combattere gli incendi boschivi e mitigarne l’impatto devastante sulle vite, sulle abitazioni e sull’ambiente, e mette in luce la forza della solidarietà dell’Ue nell’affrontare tali crisi”, ha evidenziato la Commissione.

Il 2023 e le previsioni per il 2024

Il 2023 è stato un anno critico, con un forte aumento delle aree bruciate, soprattutto nella regione mediterranea. L’Europa ha affrontato il quarto anno peggiore dal 2000 in termini di estensione degli incendi boschivi. Secondo i dati del sistema europeo d’informazione sugli incendi boschivi (EFFIS), gestito dal JRC, il 37% della superficie bruciata era coperto da arbusti e vegetazione sclerofilla, mentre il 26% era costituito da foreste.

Questi incendi non solo danneggiano l’ambiente, ma contribuiscono anche in modo significativo alle emissioni di CO₂, con un impatto paragonabile a una parte rilevante delle emissioni del trasporto aereo internazionale nell’UE.

incendi boschivi UE

Francesco Pontiroli Gobbi, solleva l’allarme sull’urgente situazione degli incendi boschivi che colpiscono l’Europa, non risparmiando più neanche le regioni centrali del continente. “Ultimamente anche l’Europa centrale è colpita, come dimostrano i casi del 2018 in Svezia e più recentemente in Germania,” afferma Pontiroli, citando esempi recenti. Sottolinea che “gli incendi si verificano più frequentemente durante l’inverno e la primavera, periodi tradizionalmente meno a rischio, ma negli ultimi anni si sono intensificati, tanto che nel 2023 abbiamo assistito al più grande incendio in Europa dal 2000, avvenuto in Grecia“.

incendi boschivi UE

Ma la situazione non migliora nel 2024, come sottolinea Francesco Pontiroli Gobbi, poiché “già da aprile a maggio abbiamo registrato un numero di eventi superiore alla media“. Pontiroli Gobbi indica che le temperature più elevate e le precipitazioni minori rispetto agli anni precedenti contribuiscono al rischio crescente di incendi, con il 2024 che si prospetta come un altro anno con rischio medio-alto sopra la media.

L’impegno dell’Unione Europea

Pontiroli Gobbi sottolinea anche gli sforzi dell’Unione Europea nel contrastare questa emergenza ambientale, che non risparmia nessuna regione del continente. “L’UE ha istituito una Flotta Europea Antincendio, dotata di 28 aerei e 4 elicotteri, oltre a 550 soccorritori e vigili del fuoco“, spiega. “I soccorritori saranno preposizionati nei quattro Paesi, ma la flotta sarà posizionata in 10 diversi Paesi UE. L’Italia parteciperà attivamente a questa iniziativa, inviando 25 vigili del fuoco a Marsiglia. L’Italia contribuirà con 2 Canadair e 2 veicoli anfibi.” Questi sforzi sono parte di un ampio programma di preparazione e prevenzione contro gli incendi boschivi, che l’UE sta implementando con determinazione per proteggere l’ambiente e le comunità vulnerabili.

“La flotta comprenderà in particolare 4 aeromobili anfibi di media portata, 2 aeromobili leggeri e un elicottero dalla Grecia; 2 aeromobili anfibi di media portata dalla Croazia; 2 aeromobili anfibi di media portata e due aeromobili leggeri dall’Italia; 2 aeromobili anfibi di media portata dalla Spagna; 4 aeromobili anfibi di media portata e un elicottero dalla Francia; 4 aeromobili leggeri dalla Svezia; 2 aeromobili leggeri dal Portogallo; 2 elicotteri dalla Cechia; 2 aeromobili leggeri da Cipro; 2 aeromobili leggeri dalla Germania“, ha illustrato l’esecutivo Ue.  Inoltre, la Commissione ha stanziato un totale di 600 milioni di euro per agevolare l’acquisto futuro di 12 nuovi aerei antincendio, che saranno distribuiti tra sei Stati membri dell’Ue. “In futuro l’Ue finanzierà anche 9 elicotteri per rafforzare la propria flotta aerea antincendio”, ha aggiunto la Commissione.

Prevenzione e preparazione

Il piano dell’UE si basa su alcuni pilastri fondamentali: prevenzione e preparazione, monitoring, supporto e coordinamento 24/7, spiega Pontiroli. “In termini di prevenzione“, continua, “l’UE si propone di migliorare la resilienza delle comunità, condividere informazioni e risorse, e implementare progetti focalizzati sulla biodiversità e la gestione degli incendi boschivi. Inoltre punta sulla task force di esperti sugli incendi boschivi presso l’ERCC e sul supporto scientifico e utilizzo delle mappe satellitari di Copernicus“. Queste azioni sono cruciali per ridurre il rischio e mitigare gli effetti degli incendi, che possono causare danni irreparabili all’ambiente e mettere a rischio la vita umana. L’UE si impegna a collaborare con le autorità locali e regionali per implementare misure di prevenzione efficaci e garantire una risposta rapida ed efficace in caso di emergenza.

Azioni della Protezione Civile

Luigi D’Angelo, portavoce della Protezione Civile, conferma l’attività di predisposizione che viene messa in atto ogni anno per affrontare il rischio di incendi boschivi. “Abbiamo notato un effetto domino,” spiega D’Angelo, “che parte dalla siccità e si riflette nel deficit idrico, minori piogge, soprattutto al Sud, e temperature più elevate rispetto alla media stagionale, il che amplifica il rischio di incendi.” La Protezione Civile collabora attivamente con le regioni per organizzare pratiche di prevenzione e mitigare il rischio. “In media,” afferma D’Angelo, “riceviamo ogni anno durante la stagione estiva circa 1000 richieste dalle regioni. Per ogni incendio di grandi dimensioni, ce ne sono almeno sette di piccole dimensioni gestiti autonomamente dalle regioni stesse.”

Per adattarsi ai cambiamenti climatici, la campagna estiva di massima criticità è stata estesa fino al 15 ottobre a partire da quest’anno, un segno tangibile dell’adattamento in corso alle nuove sfide ambientali.

Condividi