Il bilancio delle vittime delle forti piogge che hanno causato inondazioni in Brasile, nello Stato meridionale del Rio Grande do Sul, è salito ad almeno 78: è quanto hanno riportato le autorità locali. “È uno scenario di guerra e richiederà misure postbelliche“, ha evidenziato il governatore dello stato Eduardo Leite. Il bilancio delle vittime potrebbe ancora aumentare sostanzialmente poiché domenica sono state dichiarate disperse 105 persone, rispetto alle circa 70 del giorno precedente, secondo l’autorità di protezione civile dello Stato.
Le inondazioni causate dai temporali degli ultimi giorni hanno colpito più di due terzi delle quasi 500 città dello Stato, che confina con Uruguay e Argentina, lasciando più di 115mila sfollati. Su una popolazione totale di 11 milioni di persone, nel Rio Grande do Sul risultano danneggiate un milione e 200mila abitazioni.
Le inondazioni hanno distrutto strade e ponti in diverse città. Le piogge hanno provocato anche frane e il crollo parziale della diga di una piccola centrale idroelettrica. Domenica sera più di 400mila persone erano senza elettricità, mentre quasi un terzo della popolazione dello Stato era senza acqua, hanno detto le autorità.
A Porto Alegre, il lago Guaiba è esondato, raggiungendo il livello d’acqua più alto mai registrato, secondo il servizio geologico nazionale. L’aeroporto internazionale di Porto Alegre ha sospeso tutti i voli da venerdì.
La segreteria nazionale per la Protezione e la Difesa civile del ministero dell’Integrazione e dello Sviluppo regionale brasiliano ha emanato una nuova ordinanza, pubblicata in un’edizione straordinaria della Gazzetta Ufficiale dell’Unione, in cui ha ampliato il riconoscimento dello stato di pubblica calamità per piogge intense in 336 comuni del Rio Grande do Sul. Nel provvedimento precedente, il governo federale aveva riconosciuto lo stato di calamità in 265 comuni.
