Mostruoso brillamento sul Sole, è il più potente del ciclo solare attuale

Il Sole non ha emesso brillamenti più forti di X8.7 da settembre 2017
MeteoWeb

Il Sole ha generato il brillamento più forte del ciclo solare attuale, iniziato nel 2019, secondo quanto riportato dallo Space Weather Prediction Center della National Oceanic and Atmospheric Administration (NOAA). Il mostruoso flare è di categoria X8.7, considerevolmente più forte del brillamento X2.2 che è esploso la scorsa settimana, causando blackout radio e aurore diffuse sulla Terra.

Potente brillamento sul Sole prodotto dalla macchia solare AR3664

È improbabile tuttavia che l’ultimo brillamento determini tempeste geomagnetiche o attività aurorale, poiché il gruppo di macchie solari AR3664 responsabile dell’esplosione è situato sul bordo estremo del lato visibile del Sole, secondo la NOAA. Tuttavia, sono comunque probabili blackout radio ad alta frequenza sulla Terra.

Se il brillamento ha prodotto qualsiasi espulsione di massa coronale (CME) – giganteschi getti ad alta velocità di particelle solari cariche – è improbabile che impattino direttamente sulla Terra, come è accaduto durante lo scorso fine settimana.

Detto ciò, lo stesso gruppo mostruoso di macchie solari – AR3664, più largo di 15 Terre – è responsabile sia del brillamento X2.2 della scorsa settimana che del brillamento X8.7 di ieri, ha riportato la NOAA. Il gruppo ha emesso numerosi altri brillamenti di classe X nei giorni scorsi, ma presto sarà completamente fuori dalla vista del nostro pianeta.

Brillamenti, macchie solari, espulsioni di massa coronale (CME) e tempeste geomagnetiche

I brillamenti solari sono potenti esplosioni di radiazioni elettromagnetiche che derivano da disturbi magnetici sul Sole. Si verificano quando le linee del campo magnetico nell’atmosfera del Sole si intrecciano e si spezzano, rilasciando grandi quantità di energia in eccesso, tra cui potenti raggi X e radiazioni ultraviolette. Queste linee contorte emergono dalle macchie solari, regioni più scure e più fredde sulla superficie del sole che si formano quando i campi magnetici provenienti dal profondo della nostra stella emergono in superficie.

I brillamenti solari possono anche lanciare CME nello Spazio, colpendo pianeti, satelliti o altri oggetti nel loro percorso. Le CME che colpiscono la Terra innescano tempeste geomagnetiche, che possono causare aurore, nonché effetti negativi come guasti della rete elettrica e malfunzionamenti dei satelliti.

Il ciclo solare

Tutti questi fenomeni solari estremi – brillamenti solari, macchie solari e CME – diventano più comuni durante il picco del ciclo di attività solare di 11 anni, noto come massimo solare. Il ciclo attuale, ciclo solare 25, è iniziato nel 2019, e gli scienziati sospettano che il Sole possa presto entrare nella sua fase di massimo solare, se non lo ha già fatto. Solo dopo il termine del massimo, con attività solare in nuovo calo, gli scienziati sapranno con certezza quando è avvenuto il picco.

Il Sole non ha emesso brillamenti più forti di X8.7 da settembre 2017, quando ha emesso un brillamento X11.8 e X13.3 a pochi giorni di distanza l’uno dall’altro.

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