Questa mattina una nube tossica, probabilmente costituita da acido solforico combinato con altre sostanze e non cloro come inizialmente ipotizzato, si è originata dalle piscine di Guastalla (Reggio Emilia), un impianto privato situato vicino a numerose scuole della cittadina, frequentate in totale da circa 2mila studenti. Questo incidente ha provocato tosse e lacrimazione tra coloro che sono entrati in contatto con la nube.
Sono stati riportati circa 150 casi di intossicazione, principalmente ragazzi, come ha riferito il sindaco Camilla Verona all’ANSA. Alcuni sono stati portati al pronto soccorso di Guastalla, mentre altri sono stati trasferiti negli ospedali di Reggio Emilia e Montecchio. Attualmente la situazione sembra essere sotto controllo, con i ragazzi che stanno tornando in classe.
L’origine della nube sembra essere un incidente avvenuto durante i lavori di manutenzione dei depuratori degli impianti. Un dipendente di una ditta di materie chimiche stava trasportando acido solforico, una sostanza comunemente utilizzata per regolare il pH dell’acqua nelle piscine automatiche, per lo stoccaggio: l’acido sarebbe entrato in contatto con un’altra sostanza, innescando una reazione chimica e la conseguente formazione della nube. Il tecnico coinvolto nell’incidente è tra gli intossicati, ma nessuno si trova in pericolo di vita.
Gli interventi di soccorso sono stati tempestivi grazie alla vicinanza degli impianti della piscina a vigili del fuoco, carabinieri, Asl e pronto soccorso, tutti situati nel raggio di un centinaio di metri.