Rita Levi Montalcini torna a vivere: al via le applicazioni della molecola che ha scoperto

Una delle aziende farmaceutiche che ha colto appieno le potenzialità dell'Ngf è Dompé
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Nell’ambito della ricerca scientifica, poche scoperte hanno avuto un impatto tanto significativo e trasformativo quanto l’identificazione della molecola fattore di crescita delle cellule nervose (Ngf) da parte della brillante scienziata italiana Rita Levi Montalcini. Premio Nobel per la Medicina nel 1986 insieme a Stanley Cohen, Levi Montalcini ha aperto la strada a un nuovo capitolo nella comprensione e nel trattamento di una vasta gamma di malattie neurologiche.

La molecola di Rita Levi Montalcini

Dalle malattie della retina alla depressione, passando per il controllo del peso e l’Alzheimer, l’Ngf ha suscitato un interesse senza precedenti nel mondo della ricerca medica. La sua versatilità e la sua capacità di influenzare una varietà di processi biologici hanno reso questa molecola il punto focale di numerose ricerche e sperimentazioni.

La conferenza “From the eye to the brain“, che ha preso il via oggi a Roma, rappresenta un momento cruciale per fare il punto sullo stato attuale delle conoscenze e delle applicazioni pratiche dell’Ngf. Oltre 100 dei più eminenti ricercatori provenienti da tutto il mondo si sono riuniti per condividere i loro risultati e discutere le sfide future legate a questa molecola straordinaria.

Elliot Mufson, dell’Istituto Neurologico Barrow, è tra gli ospiti principali dell’evento e ha offerto un’analisi dettagliata delle potenzialità dell’Ngf. “La scoperta dell’Ngf ha dato il via a un gigantesco puzzle“, ha dichiarato Mufson. “Sin dai primi giorni della sua scoperta, è stato chiaro che questa molecola aveva il potenziale per rivoluzionare la nostra comprensione e il nostro trattamento delle malattie neurologiche. Tuttavia, la strada verso l’utilizzo pratico è stata disseminata di sfide scientifiche e tecniche“.

Le potenzialità dell’Ngf

Una delle aziende farmaceutiche che ha colto appieno le potenzialità dell’Ngf è Dompé, che ha sviluppato e introdotto sul mercato il primo farmaco basato su questa molecola. Si tratta di un collirio per il trattamento di una patologia della cornea, che rappresenta solo uno dei numerosi utilizzi possibili dell’Ngf.

In Italia, la Fondazione Ebri, istituita dalla stessa Rita Levi Montalcini, sta conducendo una serie di ricerche volte a esplorare le molteplici applicazioni dell’Ngf. Queste includono lo studio di malattie neurodegenerative come l’Alzheimer, malattie degli occhi e disturbi neurologici come l’autismo e l’epilessia.

Abbiamo trascorso decenni a comprendere il contesto che circonda questa molecola“, ha continuato Mufson. “Ora finalmente iniziamo a vedere il quadro completo. Questo ci sta avvicinando sempre di più all’obiettivo di sviluppare terapie concrete in diversi settori“.

Le sperimentazioni cliniche in corso spaziano da terapie per traumi cerebrali infantili allo studio del ruolo della corteccia cerebrale nel controllo del peso, passando per trattamenti contro la depressione e l’Alzheimer. Il potenziale rivoluzionario dell’Ngf è ora alla portata di mano, promettendo di cambiare il volto della medicina moderna e di offrire soluzioni concrete a malattie neurologiche finora considerate irrimediabili.

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