La recente decisione della Corte d’appello di confermare l’assoluzione del presidente del consiglio di amministrazione degli impianti di risalita del Corno del Renon, Siegfried Wolfsgruber, ha riportato alla luce una tragica vicenda che ha scosso profondamente l’opinione pubblica. La tragedia, avvenuta il 4 gennaio 2019 sulla pista da sci del Lago Nero nel comprensorio del Corno del Renon (Collalbo) in Alto Adige, ha visto la perdita di vita di una bambina di otto anni, Emily Formisano, e di sua madre, Renata Dyakowska, 38 anni.
L’assoluzione del Presidente degli Impianti
Inizialmente, il presidente Wolfsgruber era stato accusato di omicidio colposo dalla Procura, che aveva richiesto una pena di quattro mesi, sostenendo che la mancanza di adeguata segnaletica sulla pista avesse contribuito alla tragedia. Tuttavia, sia il Tribunale di Bolzano lo scorso luglio, che ora la Corte d’appello, hanno assolto Wolfsgruber con la formula che “il fatto non sussiste“.
La vicenda ha sollevato numerose questioni riguardo alla sicurezza sulle piste da sci e alla responsabilità dei gestori degli impianti. La pista su cui è avvenuto l’incidente era classificata come “nera”, riservata agli sciatori esperti, e pertanto vietata alle slitte. Tuttavia, la segnaletica sulla pericolosità della pista era considerata carente dalla Procura, in quanto indicata solo con simboli di divieto e scritte in lingua tedesca.
L’incidente ha evidenziato la necessità di un’adeguata segnaletica e di informazioni chiare e comprensibili per tutti gli utenti delle piste da sci, indipendentemente dalla loro nazionalità o conoscenza linguistica. La sicurezza dei visitatori deve essere una priorità assoluta per gli operatori degli impianti, e ogni precauzione deve essere presa per prevenire tragedie come quella che ha colpito Emily e sua madre Renata.
La decisione della Corte d’appello di assolvere Wolfsgruber potrebbe sollevare dibattiti sul sistema di regolamentazione e sulla responsabilità degli operatori delle piste da sci in caso di incidenti. Tuttavia, ciò che resta fondamentale è il ricordo di Emily e Renata, e l’importanza di adottare misure concrete per garantire la sicurezza di tutti coloro che frequentano le piste da sci, affinché tragedie simili possano essere evitate in futuro.