È di quasi 270 milioni di euro il conto che la Regione Veneto ha mandato al governo a Roma per il riconoscimento dello stato di emergenza nazionale a seguito del maltempo di maggio. Nella relazione tecnica di 130 pagine allegata alla richiesta sono evidenziati, mappati e fotografati tutti gli allagamenti, smottamenti, frane, esondazioni, rotture di argini, ponti crollati, canali straripati e campi rovinati tra il 15 e il 22 maggio scorsi. I danni al patrimonio pubblico sono stati stimati in 269.687.799,51 euro, cui vanno aggiunti gli importi relativi alle spese del volontariato, quantificati in altri 219.574 euro.
I danni più ingenti si registrano nella provincia di Padova (85,5 milioni di euro) nei territori della Città metropolitana di Venezia (55,4 milioni di euro) e nella provincia di Vicenza (53,4 milioni di euro), seguono i territori della provincia di Verona, Treviso e il comune di Badia Polesine (Rovigo).
In quei giorni, si sono registrati oltre 2500 interventi di soccorso, con 1.445 segnalazioni di danni, la maggior parte a Vicenza (458) e Padova (383), a seguire le province di Verona (215) e Treviso (199), Città metropolitana di Venezia (178) e quelli al solo comune di Badia Polesine (12). Solo dopo l’eventuale riconoscimento dello stato di emergenza nazionale, sarà avviata una ricognizione per l’accertamento dei danni ai privati e alle attività produttive.