La leadership dell’agenzia spaziale russa Roscosmos ha rivelato una roadmap dettagliata per la costruzione della nuova stazione spaziale nazionale, attualmente nota come Russian Orbital Service Station (ROSS), secondo quanto riportato dall’agenzia di stampa russa TASS. Questo annuncio segna un passo significativo per l’agenzia, che punta a rafforzare la sua presenza nello Spazio con una stazione interamente russa.
Il primo modulo della nuova stazione, un nodo di ricerca e potenza, sarà lanciato in un’orbita quasi polare nel 2027. Entro il 2030, Roscosmos prevede di aver collegato i 4 moduli principali, seguiti da 2 moduli “a scopo speciale” previsti per il 2033. La tempistica prevede inoltre l’invio dei primi cosmonauti sulla stazione già nel 2028. ROSS sarà in grado di operare anche senza equipaggio umano, rendendo la gestione più flessibile.
La Russian Orbital Service Station orbiterà alla stessa altitudine della Stazione Spaziale Internazionale (ISS), a circa 400 km sopra la Terra, in un’orbita polare sincrona con il Sole. Questa traiettoria è particolarmente utile per osservare l’intera superficie del pianeta e offre una vista preziosa sulla “strategicamente importante Rotta del Mare del Nord“, secondo Roscosmos. Il costo stimato per la costruzione della stazione si aggira intorno ai 7 miliardi di dollari.
La riuscita del progetto dipenderà anche dal successo del razzo Angara A5 di nuova generazione, che ha completato con successo tre test orbitali dal 2014, sebbene abbia subito un parziale fallimento nel 2021.
Un elemento innovativo della costruzione di ROSS sarà l’uso dell’intelligenza artificiale (IA). “L’intelligenza artificiale è una tecnologia in rapido sviluppo,” ha dichiarato Vladimir Kozhevnikov, capo progettista. “La utilizzeremo come supporto, ma sostanzialmente useremo il nostro cervello“. Tuttavia, non è ancora chiaro quale forma prenderà questa IA.
Vladimir Solovyov, altro capo progettista dell’azienda spaziale Energia, ha suggerito che la stazione avrà obiettivi “insoliti“, con ROSS che fornirà guida a una flotta di satelliti, una novità nel campo delle missioni spaziali.
La Russia è stata un membro principale della Stazione Spaziale Internazionale sin dal suo lancio, collaborando con NASA, Agenzia Spaziale Europea, JAXA e Agenzia Spaziale Canadese. Per la sua nuova stazione, sta esplorando partnership con Brasile, India, Cina e Sud Africa, oltre che con altri Paesi africani.
Nel 2021 Roscosmos aveva già segnalato l’intenzione di costruire un proprio laboratorio spaziale, successore della stazione spaziale Mir. A metà del 2022, dopo l’invasione dell’Ucraina e le crescenti tensioni tra la Russia e i paesi occidentali, Roscosmos aveva annunciato l’uscita dal programma ISS “dopo il 2024“. Tuttavia, recentemente ha confermato la sua permanenza fino al 2028.
Anche se la tempistica per l’uscita dalla ISS rimane incerta, il programma delineato indica la chiara intenzione dell’agenzia spaziale russa di avanzare nei propri interessi e di concentrarsi sullo sviluppo scientifico e sulla sicurezza, ritenuti limitati dagli accordi internazionali sulla ISS. La ISS dovrebbe essere deorbitata nel 2030, ma potrebbe rimanere operativa fino alla costruzione di stazioni commerciali.
Questo piano ambizioso segna un nuovo capitolo per l’esplorazione spaziale russa, mirando a consolidare la sua autonomia e a innovare con tecnologie all’avanguardia, pur mantenendo una collaborazione internazionale selettiva e strategica.