Il 26 agosto 1977 il lancio di SIRIO

Prima di arrivare al momento fatidico del lancio, il cammino di SIRIO fu una vera corsa ad ostacoli
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Il 26 agosto 1977 l’Italia compì un significativo passo avanti nel campo delle telecomunicazioni spaziali con il lancio di SIRIO, il primo satellite geostazionario interamente progettato e costruito nel paese. Questo evento rappresentò non solo una pietra miliare nella storia della tecnologia italiana, ma anche un segnale dell’eccellenza e dell’innovazione di cui era capace l’industria aerospaziale nazionale.

Un traguardo tecnologico e scientifico

SIRIO, acronimo di Satellite Italiano di Ricerca Industriale e Operativa, era un cilindro di 143 cm di diametro, con un peso di 229 kg, ricoperto da celle solari. Il satellite fu progettato per sperimentare la propagazione delle onde elettromagnetiche ad alte frequenze, fino a 18 GHz, un ambito allora poco esplorato che prometteva di rivoluzionare le comunicazioni satellitari.

La missione di SIRIO, concepita inizialmente per durare solo 2 anni, superò ogni aspettativa, rimanendo operativa per ben 8 anni, fino al 1985. Durante questo periodo, il satellite fu il fulcro di numerosi esperimenti condotti da istituti di ricerca italiani e internazionali. Questi studi riguardavano non solo la propagazione delle onde radio, ma anche le comunicazioni televisive, aprendo la strada a futuri sviluppi nel campo delle telecomunicazioni.

Un percorso accidentato verso il successo

Il successo di SIRIO non fu privo di ostacoli. Nato dalla collaborazione tra il Consiglio Nazionale delle Ricerche (CNR) e la Compagnia Industriale Aerospaziale, un consorzio che riuniva le principali aziende del settore, il progetto si trovò a dover fronteggiare numerose difficoltà. Tra queste, si annoverano le incertezze politiche e sociali dell’epoca, i problemi di finanziamento e la mancanza di una normativa specifica che regolasse le attività spaziali in Italia. Il settore spaziale italiano, frammentario e privo di una direzione unitaria, rese ancor più ardua la realizzazione di un progetto tanto ambizioso.

Solo negli anni ’70, con l’approvazione di leggi specifiche – la legge n. 97 del 1971 e la n. 388 del 1974 – il progetto SIRIO poté beneficiare di un sostegno finanziario concreto, con un budget complessivo di 42 miliardi di lire. Questi fondi permisero di superare le difficoltà iniziali e di portare a termine la costruzione e il lancio del satellite.

L’eredità di SIRIO

Il lancio di SIRIO segnò una svolta per l’Italia, non solo per il successo tecnico della missione, ma anche per le importanti ricadute che ebbe sul settore delle telecomunicazioni e sulla struttura organizzativa della ricerca spaziale italiana. SIRIO dimostrò la capacità del Paese di competere a livello internazionale in un settore altamente tecnologico e complesso, e contribuì a razionalizzare e consolidare le strutture nazionali operanti nella ricerca spaziale.

A 47 anni di distanza dal suo lancio, SIRIO rimane un simbolo dell’innovazione e dell’ingegno italiani, un esempio di come la collaborazione tra ricerca scientifica e industria possa portare a risultati straordinari, anche in un contesto segnato da incertezze e difficoltà.

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