Entro il 2100, il caldo potrebbe triplicare i decessi in Sud Europa: allerta per Spagna, Italia e Grecia

Attualmente, il freddo è responsabile di circa otto volte più decessi rispetto al caldo (rapporto 8,3:1), ma si prevede che questo rapporto scenderà significativamente a 2,6:1
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Entro la fine del secolo, l’Europa meridionale potrebbe affrontare un drammatico incremento dei decessi dovuti al caldo, con un possibile triplicamento dei numeri attuali. Questa preoccupante previsione emerge da uno studio recentemente pubblicato su Lancet Public Health, condotto dal Joint Research Centre della Commissione Europea.

Decessi da caldo

Secondo la ricerca, il numero di decessi causati dal caldo potrebbe aumentare da 43.729 a 128.809 entro il 2100 se le politiche climatiche rimarranno invariate. Questo incremento colpirà in modo particolare i paesi dell’Europa meridionale, tra cui Spagna, Italia, Grecia e alcune aree della Francia. Al contrario, i decessi correlati al freddo sono previsti in lieve diminuzione, passando da 363.809 a 333.703, anche se rimarranno comunque elevati rispetto ai numeri attuali.

Negli ultimi anni, l’Europa ha sperimentato estati particolarmente calde, con un corrispondente aumento della mortalità. L’aumento dell’età media della popolazione contribuisce ulteriormente alla vulnerabilità degli anziani alle temperature estreme. Precedenti studi erano stati limitati a singole nazioni o aree specifiche, mentre questo nuovo studio analizza i rischi per la salute su scala continentale.

Il dott. Juan-Carlos Ciscar del Joint Research Centre ha sottolineato: “La nostra analisi rivela che il rapporto tra morti per freddo e caldo cambierà drasticamente nel corso di questo secolo, con quelle attribuite al caldo in aumento in tutte le parti d’Europa e in aumento in alcune aree. Allo stesso tempo, le morti legate al freddo diminuiranno leggermente nel complesso. Il nostro studio esamina più di 1.000 regioni in 30 paesi, consentendo l’identificazione di hotspot in cui le persone saranno maggiormente colpite in futuro”.

Temperature estreme

Il team di ricerca ha utilizzato dati su 1.368 regioni in 30 paesi europei per modellare le disparità nei decessi dovuti a temperature estreme e stimare come questi rischi potrebbero cambiare entro il 2100. Le proiezioni indicano che, con un riscaldamento globale di 3°C, i decessi causati dalle temperature estreme potrebbero aumentare del 13,5%, con 55.000 morti in più ogni anno, principalmente tra gli ultraottantenni.

Attualmente, il freddo è responsabile di circa otto volte più decessi rispetto al caldo (rapporto 8,3:1), ma si prevede che questo rapporto scenderà significativamente a 2,6:1 entro la fine del secolo con un riscaldamento di 3°C. In uno scenario più ottimistico, con un riscaldamento di 1,5°C, il rapporto sarebbe ridotto a 6,7:1.

Nel complesso, sebbene ci siano previsioni di riduzioni modeste nei decessi per freddo in alcune regioni, è previsto un significativo aumento delle morti per caldo in tutta Europa. Le aree più vulnerabili includono la Spagna, l’Italia, la Grecia e alcune regioni della Francia, che saranno particolarmente colpite dal riscaldamento e dall’invecchiamento della popolazione.

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