Il 13 ottobre potrebbe diventare una data storica per l’esplorazione spaziale, con il debutto del razzo pesante New Glenn di Blue Origin, che lancerà la missione ESCAPADE della NASA verso Marte. Dopo anni di sviluppo e diversi ritardi, il razzo partirà dal Pad 36 della Cape Canaveral Space Force Station in Florida, aprendo una nuova era per l’azienda di Jeff Bezos.
New Glenn e la missione ESCAPADE
La data del lancio non è casuale: infatti, cade all’interno della finestra di lancio ideale per raggiungere Marte, che si verifica ogni 26 mesi, quando la Terra si allinea correttamente con il Pianeta Rosso, permettendo un viaggio più efficiente.
La missione ESCAPADE (Escape and Plasma Acceleration and Dynamics Explorers) è composta da 2 sonde, costruite da Rocket Lab, che studieranno gli effetti del vento solare sull’atmosfera di Marte. Le sonde, arrivate in Florida il 18 agosto per i preparativi finali, rappresentano il frutto di oltre 3 anni di lavoro di un team internazionale guidato da Rob Lillis, ricercatore principale della missione e direttore associato per le scienze planetarie presso il laboratorio di scienze spaziali dell’Università della California a Berkeley.
Le 2 sonde gemelle, chiamate Blue e Gold, opereranno in tandem per effettuare osservazioni simultanee da diverse posizioni attorno a Marte, con l’obiettivo di analizzare la risposta del pianeta alle condizioni meteo spaziali in tempo reale. In particolare, misureranno i campi di plasma e magnetici attorno a Marte per identificare i processi che spogliano gli atomi dalla magnetosfera e dall’atmosfera superiore del pianeta, fornendo preziosi indizi su come il clima marziano sia cambiato nel corso del tempo.
Se tutto procederà come previsto, le sonde ESCAPADE raggiungeranno l’orbita di Marte all’inizio di settembre 2025. Tuttavia, se il lancio dovesse subire ulteriori ritardi, la prossima finestra di lancio per Marte si aprirebbe solo alla fine del 2026, posticipando ulteriormente una missione già cruciale per la comprensione del nostro vicino planetario.
Questo lancio non rappresenta solo un passo avanti per la NASA, ma anche un momento di svolta per Blue Origin, che con il New Glenn punta a ritagliarsi un ruolo di primo piano nell’industria spaziale, concorrendo direttamente con altri colossi come SpaceX.