Rocca di Papa: via libera del TAR alla rimozione di 23 tralicci su Monte Cavo dopo 9 anni di attesa

Anche se in questo caso ci sono voluti nove anni, non è raro che altre dispute, specialmente quelle riguardanti infrastrutture come antenne, si prolungano per oltre venti anni
MeteoWeb

Finalmente, dopo una lunga attesa di nove anni, Monte Cavo, situato nel cuore del Parco dei Castelli Romani, si prepara a liberarsi di un ingombrante fardello: 23 tralicci. Il 14 giugno, tre sentenze emesse dal TAR del Lazio hanno autorizzato il Comune di Rocca di Papa a procedere con la rimozione dei grossi basamenti su cui poggiano numerose antenne, che da lungo tempo offuscavano il paesaggio.

La sentenza

Le sentenze hanno segnato una decisiva battaglia legale per il Comune, che già nel 2015 aveva emesso tre ordinanze di abbattimento contro i tralicci, accusati di essere stati eretti senza il necessario permesso di costruire. Da allora, due associazioni di media e una radio di rilievo avevano impugnato tali ordinanze con ricorsi giudiziari, bloccando di fatto l’azione comunale.

Le tre sentenze del TAR hanno respinto i ricorsi, dichiarandoli “inammissibili per difetto di interesse” e rigettando le domande risarcitorie. I giudici hanno ordinato che le sentenze siano eseguite dall’autorità amministrativa, e hanno compensato le spese nei confronti del Ministero delle imprese e del made in Italy, mentre non hanno previsto spese per il Comune di Rocca di Papa.

Questa decisione arriva dopo una lunga attesa che ha messo alla prova la pazienza dei cittadini e dell’amministrazione locale. “Il Tribunale Amministrativo Regionale per il Lazio (Sezione Seconda Quater), definitivamente pronunciando sul ricorso – scrivono i giudici nelle loro tre sentenze – lo dichiara inammissibile per difetto di interesse. Rigetta la domanda risarcitoria“, hanno specificato i giudici, confermando la validità dell’azione intrapresa dal Comune.

La rimozione dei tralicci non rappresenta solo un miglioramento estetico e ambientale per Rocca di Papa, ma anche un passo importante verso il ripristino dell’igiene e della salute pubblica. Le antenne e i tralicci, infatti, sono stati a lungo considerati un peso per la comunità, sia per l’impatto visivo che per le preoccupazioni ambientali e sanitarie ad essi associate.

Anche se in questo caso ci sono voluti nove anni, non è raro che altre dispute, specialmente quelle riguardanti infrastrutture come antenne, si prolungano per oltre venti anni. Questi ritardi possono avere effetti significativi sulla capacità delle amministrazioni locali di agire efficacemente, considerando che i cambiamenti politici e amministrativi possono modificare le priorità e le strategie nel corso del tempo.

Condividi