I cieli stanno per ricevere una nuova stella a seguito di un cataclisma cosmico

T. CrB è una "nana bianca", una stella morente che compone un sistema binario con una "gigante rossa" che perde idrogeno
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Nel vasto teatro del cosmo, un evento straordinario sta per catturare l’attenzione di astronomi e appassionati di astronomia in tutto il mondo. Una nuova stella, brillante come la Stella Polare, sta per fare la sua comparsa nel cielo notturno, frutto di un cataclisma cosmico avvenuto millenni fa. Questo fenomeno è la cosiddetta “nova ricorrente T. Coronae Borealis, conosciuta anche come T CrB. Sebbene la sua apparizione rappresenti un’opportunità unica per osservare uno spettacolo celeste senza pari, la sua permanenza nel cielo sarà fugace.

Un evento irripetibile

Rebekah Hounsell, scienziata della NASA, descrive questo evento come “un’occasione irripetibile che ispirerà nuovi astronomi“. La stella nova, per quanto possa sembrare affascinante, non rimarrà visibile a lungo: T CrB esploderà in una massiccia espansione di idrogeno, solo per spegnersi in meno di una settimana. Tuttavia, per chi avrà la fortuna di essere nei pressi della Terra durante questo periodo, vi sarà un’altra possibilità di osservare il fenomeno all’inizio del 22° secolo.

Quando avverrà l’esplosione?

Determinare il momento esatto della comparsa di T CrB è una sfida per gli astronomi. L’evento potrebbe verificarsi in qualsiasi momento di questo mese, o forse anche non prima dell’inverno. La difficoltà di previsione è dovuta alla complessità delle dinamiche stellari e alla natura imprevedibile delle esplosioni di nova. Gli esperti, tuttavia, sono certi che la nova apparirà presto, basandosi su studi storici e cicli precedenti.

L’ultima esplosione documentata di T CrB risale a circa 3.000 anni fa, un periodo che corrisponde a eventi storici significativi come il regno di Davide, l’era di Zoroastro e l’epoca dei Villanoviani in Italia. Edward Sion, astrofisico dell’Università di Villanova, sottolinea che sebbene questo possa sembrare un lungo intervallo di tempo, in termini cosmici è una notizia dell’ultimo minuto. Sion crede che la comparsa della nova potrebbe essere imminente, dato che le esplosioni di nova come quella di T CrB avvengono mediamente ogni 80 anni.

La nova e la sua storia

Le osservazioni di T CrB non sono una novità assoluta. La nova è stata avvistata per l’ultima volta nel febbraio 1946 e in precedenza nel maggio 1866. Un prete tedesco, l’abate Burchard di Upsberg, documentò l’evento nel lontano 1217, descrivendolo come “una debole stella che per un certo tempo brillò di grande luce“. Anche se l’inquinamento luminoso moderno non era un problema per gli osservatori dell’epoca, la mancanza di strumenti sofisticati limitava la loro capacità di rilevare tali fenomeni con la precisione che possediamo oggi.

L’origine della nova

La causa di queste esplosioni è legata alla natura della stella stessa. T. CrB è una “nana bianca”, una stella morente che compone un sistema binario con una “gigante rossa” che perde idrogeno. Questo idrogeno viene attratto dalla nana bianca, creando una situazione che potrebbe essere descritta come una “tempesta perfetta“, secondo Sion. Quando la nana bianca accumula abbastanza idrogeno, si verifica un’esplosione nucleare estremamente potente, dieci volte più forte della produzione annuale del Sole. Questo processo causa la visibilità della nova, che per un breve periodo diventa visibile sulla Terra.

Dove e come osservare T. CrB

Per localizzare T. CrB nel cielo, gli astronomi suggeriscono di seguire la “coda” dell’Orsa Maggiore fino a trovare Arturo, una delle stelle più luminose del cielo. La nova si troverà appena ad est di Arturo, nella costellazione della Corona Boreale, sotto l’apice della corona di stelle curve. Sarà visibile ad occhio nudo, offrendo così un’opportunità unica per osservare questo straordinario fenomeno astronomico.

Non è ancora chiaro quando la stella nova T CrB smetterà di essere una nova ricorrente. Tuttavia, è possibile che il suo ciclo di esplosioni culminerà in un evento spettacolare come una “supernova di tipo 1a”, che sarebbe circa 100.000 volte più luminosa del Sole. Anche a una distanza di 3.000 anni luce, un tale evento sarebbe un’esperienza visiva straordinaria.

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