Nel mese di settembre, il Brasile ha registrato oltre 80mila focolai di incendio, un aumento del 311% rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso, quando se ne contarono 18mila, e un incremento del 30% rispetto alla media storica rilevata dal 1998. I dati sono dell’Istituto nazionale di ricerche spaziali (Inpe), che ha indicato il 2024 come uno degli anni con il maggior numero di incendi dell’ultimo decennio.
L’Inpe ha sottolineato un aumento consistente in tutte le regioni del Paese rispetto al 2023, con gli Stati del centro-ovest in prima linea: il Mato Grosso do Sul ha registrato un incremento del 601%, raggiungendo 11.990 focolai, mentre il Distretto federale, sede della capitale Brasilia, ha visto un aumento del 269%. Mato Grosso, invece, è lo Stato con il numero più elevato di incendi nel 2024, con 45mila roghi, segnando un aumento del 217% rispetto all’anno precedente. A chiudere la classifica dei maggiori incrementi di focolai ci sono gli Stati di San Paolo, che ha registrato un aumento del 428%, e Rio de Janeiro, dove a settembre si è verificato un incremento del 184%.
Danni e perdite
La Confederazione dell’agricoltura e allevamento (Cna) ha riportato, in un recente rapporto, che tra giugno e agosto gli incendi hanno provocato danni stimati in 14,7 miliardi di reais (circa 2,4 miliardi di euro) su 2,8 milioni di ettari di proprietà rurali in Brasile. Questi danni riguardano principalmente la produzione di bestiame, la coltivazione della canna da zucchero e la qualità del suolo. Gli Stati più colpiti in termini di perdite economiche sono San Paolo (460 milioni di euro), Mato Grosso (378 milioni di euro), Parà (329 milioni di euro) e Mato Grosso do Sul (230 milioni di euro).