Conclusa l’odissea spaziale di Starliner, la capsula di Boeing atterra con successo in New Mexico | VIDEO

La missione Starliner è un banco di prova importante per Boeing, che deve ora affrontare sfide tecniche e organizzative
MeteoWeb

La capsula Starliner di Boeing, battezzata “Calypso“, ha concluso la sua lunga odissea spaziale con un atterraggio avvenuto con successo nel deserto del New Mexico. Alle 6 circa ora italiana, dopo più di tre mesi in orbita, la capsula è tornata sulla Terra, ma senza il suo equipaggio a bordo.

La missione, conosciuta come Crew Flight Test (CFT), doveva durare solo 10 giorni e prevedeva il ritorno di 2 astronauti della NASA, Suni Williams e Butch Wilmore, che erano partiti insieme alla Starliner lo scorso giugno. Tuttavia, una serie di problemi tecnici ha portato alla decisione di far tornare la capsula senza equipaggio, prolungando notevolmente la durata della missione.

Un test cruciale per la NASA e Boeing

Le radici di questa missione risalgono al 2014, quando la NASA aveva assegnato contratti miliardari a SpaceX e Boeing per lo sviluppo di capsule in grado di trasportare astronauti verso la Stazione Spaziale Internazionale (ISS). L’obiettivo era quello di ristabilire la capacità degli Stati Uniti di lanciare equipaggi in orbita, persa con il pensionamento dello Space Shuttle nel 2011.

Sebbene SpaceX sia riuscita a lanciare la sua capsula Crew Dragon con astronauti a bordo già nel 2020, Boeing ha incontrato numerosi ostacoli. La missione CFT, il debutto con equipaggio di Starliner, era stata già posticipata più volte per problemi tecnici. Tra questi, criticità con i paracaduti e la rimozione di materiali infiammabili dal sistema di cablaggio della capsula. Anche durante il volo, la capsula ha subito altri inconvenienti, come perdite di elio e problemi ai propulsori.

Uno dei momenti più critici è avvenuto subito dopo il lancio, quando 5 dei 28 propulsori del sistema di controllo della capsula hanno smesso di funzionare. Questo problema ha ritardato il primo tentativo di attracco alla ISS, riuscito solo al secondo tentativo. Nonostante la situazione sia stata in parte risolta, i tecnici della NASA e Boeing hanno deciso che riportare gli astronauti sulla Terra con la Starliner avrebbe rappresentato un rischio inaccettabile.

Decisioni difficili e un futuro incerto

La NASA ha esteso la permanenza di Starliner in orbita per dare tempo al team di analizzare i problemi ai propulsori e testare soluzioni sia nello Spazio che a terra. Tuttavia, il 24 agosto, l’agenzia ha annunciato ufficialmente che gli astronauti non sarebbero rientrati con la capsula. Suni Williams e Butch Wilmore rimarranno a bordo della ISS fino a febbraio 2025, quando torneranno sulla Terra con una capsula Crew Dragon di SpaceX.

Nel frattempo, la capsula Starliner è stata preparata per un rientro senza equipaggio. Tra gli oggetti riportati a Terra c’erano le tute spaziali “Boeing Blue” indossate dagli astronauti, non compatibili con il veicolo di SpaceX.

L’atterraggio di Starliner, avvenuto con successo oggi nel White Sands Space Harbor, segna il 3° ritorno della capsula sulla Terra. Tuttavia, il futuro di questa tecnologia rimane incerto. Boeing e NASA speravano che il successo della missione CFT avrebbe portato alla certificazione della capsula per missioni operative di lunga durata. Il primo volo operativo, inizialmente previsto per febbraio 2025, è già stato posticipato ad agosto dello stesso anno, ma non è chiaro se Starliner sarà pronta per allora.

Un confronto con SpaceX

Mentre Boeing continua a risolvere le problematiche di Starliner, SpaceX ha consolidato la sua posizione nel settore dei voli spaziali con equipaggio. La capsula Crew Dragon, certificata dalla NASA nel 2020, è già alla 9ª missione operativa verso la ISS. SpaceX ha inoltre lanciato missioni private e si prepara a realizzare la prima passeggiata spaziale commerciale con il programma Polaris Dawn.

La missione Starliner è un banco di prova importante per Boeing, che deve ora affrontare sfide tecniche e organizzative per garantire il successo delle future missioni spaziali con equipaggio.

Condividi