“Sarà sempre peggio. Le crisi e le catastrofi non possono essere impedite, possiamo soltanto contenerne gli effetti e non c’è territorio più fragile geologicamente in Europa di quello italiano.” Così il ministro alla Protezione civile, Nello Musumeci, ha commentato la situazione critica del territorio italiano, intervenendo alla chiusura del forum sulle politiche del mare a Palermo.
Secondo Musumeci, il problema principale risiede nella mancanza di una cultura della prevenzione: “Non siamo fatti per la prevenzione,” ha dichiarato con tono amareggiato. “Piangiamo, ci commuoviamo e dopo 24 ore attiviamo il cantiere della rimozione. Questo non è servito e si sa che in Italia si spende più per ricostruire che per prevenire. Ricostruire è un costo, prevenire è un investimento.”
Il ministro ha poi proposto una soluzione innovativa e controversa: “Ecco perché questo ‘scemo’ di ministro – ha proseguito Musumeci – ipotizza una polizza contro le calamità.” L’idea di una polizza assicurativa facoltativa, secondo il politico, potrebbe rappresentare un passo avanti per coprire parte dei danni provocati da eventi estremi, in un contesto in cui lo Stato italiano fatica a trovare risorse per la ricostruzione.
“Abituiamoci a un nuovo contesto, altrimenti piangeremo ancora morti e dovremo spendere denaro che non c’è più“, ha avvertito Musumeci. “Lo Stato non ha più risorse pubbliche per le ricostruzioni, spendiamo da 3 a 5 miliardi l’anno perché non si fa prevenzione. Ecco la mia proposta di una polizza facoltativa per coprire una parte dei danni.”
Le parole del ministro hanno sottolineato l’urgenza di un cambiamento culturale e strutturale nel modo in cui l’Italia affronta le calamità naturali, con un richiamo alla necessità di passare dall’emergenza alla prevenzione e alla pianificazione a lungo termine.