Test in vivo, Brambilla: “basta animali torturati in nome della scienza”

L'On. Brambilla: "la sperimentazione in vivo merita di essere chiamata con il suo nome: vivisezione"
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“Siamo tanti ma troppo silenziosi. Noi ci battiamo per chi non può neppure dirci grazie. Bisogna puntare decisamente sui metodi alternativi: nel terzo millennio voglio essere curata con farmaci testati su cellule umane, su organoidi fatti di cellule umane, per avere risposte sicure, e non voglio più vedere animali torturati in nome della scienza, come nella vecchia fisiologia ottocentesca”. Lo ha detto l’On. Michela Vittoria Brambilla, Presidente dell’Intergruppo parlamentare per i Diritti degli animali e la Tutela dell’Ambiente e presidente della Lega italiana per la Difesa degli Animali e dell’Ambiente, oggi a Verona per partecipare alla manifestazione contro gli esperimenti su 1.600 beagle e piccoli primati in programma all’Aptuit, contractor di ricerca per conto di numerose imprese farmaceutiche.

Dirigenti di Aptuit sono coinvolti in indagini per maltrattamento e uccisione non necessitata di animali nei laboratori, dove le norme sulla gestione degli animali, secondo la locale Procura, sono state violate. “La sperimentazione in vivo – avverte l’On. Brambilla – merita di essere chiamata con il suo nome: vivisezione. E’ in sé una barbarie e lo è a maggior ragione se non vengono rispettate appieno le regole che ci sono”.

Nel suo intervento, più volte interrotto dagli applausi dei manifestanti, la paladina degli animali ha ripercorso la vicenda di Green Hill, lo stabilimento di Montichiari (Brescia) dove venivano allevati beagle da laboratorio, rivendicando il merito di averne ottenuto la chiusura definitiva, dopo l’approvazione in Parlamento dell’emendamento, a firma appunto Brambilla, che vietava l’allevamento di cani, gatti e primati destinati alla ricerca biomedica. Questi animali però si possono ancora utilizzare. “Perciò – sottolinea l’On. Brambilla – la battaglia continua. Da quasi dieci anni ormai le lobby controinteressate sono riuscite, di rinvio in rinvio, ad evitare l’entrata in vigore di alcuni divieti previsti dal decreto legislativo del 2014 che regola i test in vivo. La legge non può rimanere lettera morta. Dal 2022, peraltro, la tutela degli animali è un principio accolto tra quelli fondamentali della Costituzione”.

Infine la parlamentare ha auspicato che il Tar competente sospenda le autorizzazioni rilasciate ad Aptuit: l’udienza è in calendario il prossimo 21 novembre.

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