Oggi, 7 ottobre, celebriamo il 65° anniversario di un evento storico che ha cambiato la nostra comprensione dell’universo: la prima fotografia del lato nascosto della Luna. Era il 1959 quando la stazione interplanetaria sovietica Luna-3, in una straordinaria impresa tecnologica, catturò e trasmise immagini del lato lunare che nessun occhio umano aveva mai visto.
Fino a quel momento, il cosiddetto “lato oscuro” della Luna era rimasto un mistero per l’umanità. A causa della rotazione sincrona della Luna con la Terra, solo una delle sue facce è visibile da noi. Ma quel 7 ottobre, la stazione automatica Luna-3, lanciata appena due anni dopo lo Sputnik-1, il primo satellite artificiale, riuscì a immortalare il lato nascosto della Luna.
Utilizzando l’attrezzatura fotografica Yenisei, sviluppata presso l’Istituto di ricerca televisiva di Leningrado, Luna-3 fu in grado di catturare circa il 70% della superficie lunare sconosciuta. Le immagini, benché non nitidissime per gli standard moderni, rappresentarono una conquista straordinaria, fornendo le prime evidenze delle caratteristiche morfologiche del lato nascosto, come la mancanza di grandi “mari” di lava basaltica presenti sul lato visibile.
Luna-3 non solo rivelò un nuovo volto della Luna, ma rafforzò la leadership sovietica nella corsa allo spazio, consolidando l’inizio di un’era che avrebbe visto l’uomo esplorare più da vicino il nostro satellite naturale.